Biden è stanco d’Israele

Le campagne elettorali fanno miracoli, obbligando anche la Casa Bianca a rispettare i diritti umani. E Biden a sanzionare i coloni israeliani.

I sondaggi vanno male per Joe Biden, in forte ritardo nei confronti di Donald Trump. Molti elettori democratici non ne possono più delle guerre che impegnano pesantemente il bilancio degli Stati Uniti. Da ottobre, poi, la feroce guerra tra Hamas e Israele ha dimostrato un tale grado di aggressività e crudeltà da disgustare i più indifferenti.

Biden è stanco d'Israele
Joe Biden pronuncia un discorso nella Statuary Hall del Campidoglio – rationalinternational.net Ansafoto

Gli elettori neri afroamericani, da sempre vicini ai candidati democratici, in buona parte non voterebbero più il presidente ricandidatosi. Ecco quindi Biden intervenire per la prima volta con sanzioni contro Israele, che pure è l’alleato di ferro, cui la Casa Bianca non rinuncerebbe mai. Vengono colpiti i coloni israeliani dei territori della Cisgiordania, che dopo essersi costruiti una casa in un Paese altrui, negli ultimi mesi si sono scatenati raggiungendo “livelli di violenza intollerabili”.

Coloni ebrei che non si pongono limiti

Hanno costretto i legittimi abitanti palestinesi ad andarsene da casa loro, con atti di violenza e minacce, e hanno distrutto delle proprietà private. Nella civiltà del dollaro, si tratta di delitti imperdonabili. La punizione è esemplare: i responsabili non potranno fare affari con cittadini statunitensi né accedere al sistema americano, né potranno farlo gli americani con loro.

Biden è stanco d'Israele
Il desolato panorama di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza – rationalinternational.net Ansafoto

Sono sanzioni finanziarie, dunque della massima importanza, cui si aggiungono limiti sui visti. Joe Biden ha agito da commander in chief, firmando un ordine esecutivo contro quattro cittadini israeliani. Negli Stati Uniti il commander in chief è designato dalla Costituzione: è il presidente in quanto capo della struttura militare federale, nella quale segue il segretario di Stato e poi i capi militari.

Esseri umani cui non si riconosce alcun diritto

Un intervento in emergenza, dunque, giustificato dalla gravità delle violenze che si verificano in Cisgiordania. L’ordine non colpisce lo sterminio in corso nella Striscia di Gaza, dove i morti sono già più di 27mila, tuttavia rappresenta il primo, vistoso diniego della Casa Bianca al governo Netanyahu. Ci sono stati infatti, da ottobre, 500 attacchi dei coloni contro i palestinesi cisgiordani, con otto morti e 115 feriti.

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Si alza il fumo dopo l’ennesimo attacco aereo israeliano su Khan Younis – rationalinternational.net Ansafoto

I quattro responsabili puniti da Joe Biden per i loro attacchi sistematici, non occasionali, si ritrovano ora i beni e i conti correnti congelati. Per coerenza con l’ordine esecutivo, ora altri coloni rischiano la medesima sanzione, e come loro anche funzionari e politici israeliani. Già la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha chiesto a Israele di evitare il genocidio dei palestinesi, assicurando gli aiuti umanitari, pur senza imporre il cessate il fuoco, e ha chiesto a Hamas di rilasciare gli ostaggi, che sono tuttora più di cento.

Parlare di etica con il linguaggio del potere

Bisogna aggiungere che è molto difficile per una superpotenza, affermatasi dopo due cruente guerre mondiali, rispettare i diritti umani, la cui legittimità non dovrebbe dipendere da un’imposizione armata. La reazione del governo di Tel Aviv conferma quanto la scelta di Joe Biden rasenti l’assurdo. Gli Stati Uniti, infatti, sono grandi fornitori d’armi a Israele e ne ricavano grande vantaggio per la loro economia e per le industrie belliche in particolare.

Biden è stanco d'Israele
Un condominio di Kahn Younis danneggiato dai raid israeliani – rationalinternational.net Ansafoto

Ora anche le forniture, però, entrano in forse e potrebbero essere limitate. Il leader del partito di estrema destra Power jewish Belazel Smotrich, alleato di Netanyahu, ha risposto a Biden accusando di antisemitismo gli Stati Uniti. Per Smotrich, che è anche ministro delle finanze, nessuna violenza è stata commessa, perché i coloni sono stati giustificati dall’aggressione senza precedenti, per violenza e spettacolarità, del 7 ottobre.

Cresce in Occidente la protesta contro Israele

E Netanyahu? Ha sostenuto che i coloni rispettano la legge, e dunque esercitano il loro diritto di legittima difesa. Aveva replicato duramente anche alla Corte internazionale dell’Aja, rivendicando il diritto dello Stato ebraico di procedere sulla Striscia di Gaza. Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken torna in Israele nel fine settimana, con l’obiettivo di frenare l’escalation in corso nel Medio Oriente.

E nel frattempo ben 800 funzionari pubblici europei e americani hanno scritto una lettera aperta contro il rischio di genocidio nella Striscia di Gaza, dissentendo dai loro governi. Oltretutto l’escalation militare, causata dalla strage dei palestinesi, ha fatto registrare per la prima volta delle vittime, tre, fra i soldati statunitensi in Giordania. Il rischio di una guerra di enormi proporzioni continua a crescere, coinvolgendo molti Paesi mediorientali.

 

 

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