Continuano gli esperimenti sul virus che ha provocato la pandemia del 2020. Ora la Cina dice di aver trovato una variante mortale al 100%
È stata certamente la parola più pronunciata in tutto il 2020. “Covid”: questa la malattia provocata dal Coronavirus che ha sconvolto il mondo per due anni e che ha provocato – e continua a provocare – centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo.
Ma ora a far parlare del virus è ancora una volta la Cina. Sono infatti ripresi da tempo gli esperimenti sul virus e i ricercatori asiatici sembrano aver fatto una nuova (e inquietante) scoperta. Gli scienziati hanno infatti dichiarato di aver trovato una nuova variante killer del Covid che si è rivelata mortale al 100% nei topi.
Uccide tutto ciò che infetta
Nelle ultime ore è emerso che la Cina sta sperimentando nei suoi laboratori di ricerca un nuovo virus dalla potenza disarmante. Gli scienziati hanno infatti trovato un nuovo coronavirus molto simile a quello che provoca la Covid e che avrebbe “un tasso di mortalità del 100% nei topi“. Si tratta della variante GX_P2V, scoperta nel 2017 nei pangolini e sottoposta agli studi all’interno di un laboratorio di Pechino. Il virus ha dimostrato tutta la sua “efficacia letale” nei roditori, uccidendo tutti suoi infetti. Tutti i poto che hanno ospitato il virus, infatti, sono morti entro otto giorni dall’infezione.
Il gruppo di studio, coordinato da Lai Wei, Shuiqing Liu e Shanshan Lu del College of Life Science and Technology dell’Università di Pechino, si è dichiarato “sorpreso” su risultati ottenuti. Inoltre, è stato registrato un elevato livello di carica virale nel cervello, che fa pensare come la morte dei roditori possa essere avvenuta per infezione cerebrale. La variante è stata studiata dai ricercatori allo scopo di valutare se potesse essere la causa di malattia nei topi transgenici che esprimono il recettore ACE 2 umano. Tuttavia, nello studio non vengono condivise informazioni su quando sia stato effettuato l’esperimento e altri dati importanti per gli scienziati occidentali.
Tuttavia, a seguito dei risultati di questo esperimento, molti membri della comunità scientifica hanno espresso preoccupazione a riguardo. Sono molti i ricercatori che hanno espresso dei dubbi relativi alle misure di biosicurezza adottate durante la ricerca. Il timore è che qualcosa possa andare storto e che virus di questo tipo possano diffondersi in poco tempo, generando una nuova e pericolosa pandemia. Gennadi Glinsky, professione della School of Medicine di Stanford ha scritto su X che “Questa follia deve essere fermata, prima che sia troppo tardi”. A fargli eco anche Francois Balloux, professore ed esperto di malattie infettive dell’Università di Londra. Il professore ha lanciato l’allarme, giudicando lo studio “terribile” e “totalmente inutile scientificamente“.