Aumentano vertiginosamente i mezzi blindati russi persi dall’esercito di Putin. Ora dovrà decidere quanto valga la pena continuare
Sono ormai più di 700 giorni che la guerra in Ucraina continua mietere vittime e distruzione. Nonostante questo, la Russia continua ad attaccare, costringendo gli ucraini alla difesa.
Ma non tutto sta andando bene per Putin che, nonostante il successo nel fermare la controffensiva ucraina sul campo, deve fare i conti con le perdite nel proprio esercito. Secondo una stima, sarebbero decine di migliaia i mezzi pesanti persi dalle forze di Mosca, con perdite miliardarie per l’economia militare. Ma Putin non sembra voler mollare e continua a bombardare.
Quasi 8mila mezzi russi distrutti: ma Putin va avanti
Secondo l’intelligence britannica, l’esercito russo avrebbe perso circa 7500 mezzi blindati durante il corso della guerra in Ucraina. Si tratta di perdite enormi che avrebbero messo in ginocchio gran parte dei Paesi del globo. Ma la Russia può contare su un’industria bellica tra le prime al mondo e questo Putin lo sa. Nonostante le perdite enormi – sia in termini di mezzi che di uomini – lo zar sa bene come rimpiazzare le armi distrutte.
Sono circa 2600 i carri armati persi dalla Russia durante la guerra. Mentre circa 4.900 i mezzi blindati da combattimento andati distrutti nella campagna di Ucraina. Si tratta di perdite omogenee registrate durante tutto l’arco della guerra a cui la Russia sta cercando di sopperire grazie alla sua capacità bellica. Nonostante negli ultimi mesi le perdite russe siano aumentate, non vi è ancora stato l’atteso contraccolpo da parte dell’esercito di Mosca. Seppur con un’economia falcidiata dalle sanzioni occidentali, la Russia possiede ancora le capacità di continuare con la sua offensiva in Ucraina. Questo è possibile grazie ad un’incredibile – e storica – capacità di produzione di armamenti. Le industrie belliche moscovite, infatti, sono in grado di produrre circa 100 carri armati al mese.
Ma nell’ultimo anno, la capacità industriale russa ha visto un notevole incremento della produzione, sia di carri armati che di veicoli blindati. Secondo quanto riferito Viktor Murakhovsky, esperto militare russo, l’industria della Difesa russa riesce a fornire al proprio esercito circa 2.100 carri armati di ogni tipo in pochissimi mesi. In poche parole, ad ogni carro armato russo distrutto dall’esercito ucraino, ne corrisponde un altro appena prodotto dall’industria bellica dell’ex Unione Sovietica. Ma non solo. Per aumentare in maniera più efficiente la propria produzione, la Russia ha deciso di riprendere la produzione del T-80. Si tratta di un carro armato che veniva realizzato in epoca sovietica e di facile produzione.