Incoraggiato dalle vittorie in Ucraina, lo zar russo si starebbe muovendo per compiere alcune operazioni anche in Moldavia
Da quando l’invasione della Russia in Ucraina ha scatenato una nuova guerra in Europa, le tensione nella regione non si sono mai placate.
Questo per via delle ambizioni della Russia di Putin, che dal momento del suo nuovo insediamento non ha smesso di compiere azioni militari. Dopo aver attaccato la Georgia, preso la Crimea e il Donbass e invaso l’Ucraina, il leader russo sembra aver messo gli occhi anche sulla Moldavia. Ma vediamo che cosa sta succedendo e perché secondo alcuni Putin potrebbe aver puntato anche quel Paese.
I timori degli esperti
Dall’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia, in molti si chiedono quali siano le reali intenzioni di Putin e fino a dove le sue ambizioni potrebbero realmente arrivare. Lo zar di Mosca non ha mai nascosto una visione imperialistica della Russia che sta guidando ed è tutt’ora intenzionato a far tornare il suo Paese un impero. Ma dopo una possibile vittoria in Ucraina, Putin potrebbe puntare anche alla Moldavia e continuare quella che sembra essere una vera e propria espansione militare.
Secondo le analisi del think tank statunitense Isw (Institute for the Study of War), la Russia si starebbe preparando a destabilizzare la Moldavia. Una tattica già vista in Georgia e Ucraina e che avrebbe come scopo quello di evitare che questi Paesi possano entrare in Ue. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina, i rapporti tra Mosca e Chisinau, la capitale della Moldavia, sono scesi ai minimi storici. Il governo moldavo ha infatti accusato più volte la Russia di voler destabilizzare la regione per i propri interessi.
Secondo Alexei Polishchuk, direttore del Secondo Dipartimento dei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi) del ministero degli Esteri russo, la Moldavia avrebbe “Iniziato a distruggere i suoi legami” con la Csi, e quindi con la Russia. Inoltre, si alimentano le voci secondo cui Chisinau lascerà definitivamente la Csi entro la fine del 2024. Sarebbe quindi un’ulteriore dimostrazione della volontà di entrare in Unione Europea.
La Csi venne creata successivamente al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Oggi riunisce nove ex repubbliche sovietica, tra cui anche la Moldavia. Da mesi si moltiplicano le possibilità che proprio Chisinau possa lasciare l’organizzazione già entro la fine di quest’anno. Polishchuk ha affermato che sarebbe una scelta non vantaggiosa per i cittadini moldavi e nemmeno per l’Economia della Moldavia. Tuttavia, esperti e analisti hanno interpretato questa frase come una vera e propria minaccia della Russia nei confronti della Moldavia e di una sua eventuale decisione di iniziare a stringere i rapporti con l’Unione Europea.