Il presidente russo torna a raccontare la retorica del nazionalsocialismo e torna alla carica: “Sconfiggerò i nazisti di oggi”
La guerra in Ucraina va avanti ormai da più di 705 giorni e non sembra potersi fermare in maniera imminente. Ci sono infatti tutti i presupposti per cui i combattimenti possano andare avanti ancora a lungo.
I rapporti diplomatici tra Russia e Ucraina non hanno visto alcun progresso concreto e per questo lo scambio di battute non è affatto mirato a riconciliare i toni. Ora Putin rilancia la sua azione militare dicendo che “La Russia sconfiggerà i nazisti di oggi“.
Guerra e propaganda continuano
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione dell’esercito russo, raccontiamo del fatto che il conflitto si combatte su più fronti. Oltre a quello “classico” del campo di battaglia, è in atto anche una guerra ibrida su entrambi i fronti, in cui la propaganda primeggia in maniera assoluta. Quest’ultimo è un aspetto in cui i russi sono veri maestri e su cui Putin ha deciso di continuare a battere. Durante una cerimonia dedicata ai civili sovietici uccisi dai soldati tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, Putin ha infatti affermato che “I seguaci di oggi degli esecutori nazisti sono condannati, dato che la Russia farà di tutto per sterminare questa ideologia“.
Il presidente russo ha dichiarato che “Faremo il possibile per sconfiggere il nazismo”. Si tratta di un chiaro riferimento alla guerra in Ucraina, scoppiata a seguito del pretesto da parte della Russia di voler “denazificare” il Paese governato da Zelensky. “Nulla può sconfiggere le aspirazioni di milioni di persone – ha continuato il presidente russo – non solo del nostro Paese, ma in tutto il pianeta”.
A fargli eco c’era Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia, Paese vassallo di Mosca. “Né la Russia né la Bielorussia vogliono la guerra – ha affermato – ed entrambi i Paesi chiedono un dialogo di pace”. Il presidente ha poi continuato dicendo “Siamo persone pacifiche, non vogliamo la guerra.”. Ma poi ha continuato dicendo “Una volta di più, ci troviamo di fronte alla questione del diritto alla vita della nostra civiltà”. A rincarare la dose ci ha poi pensato Vyacheslav Volodin, presidente della Duma. “L’ideologia fascista – ha affermato Volodin – è diventata la norma per la leadership dei Paesi della Nato”.