Per l’esercito di Tel Aviv trovare i miliziani di Hamas nella “metropolitana di Gaza” si sta rivelando un compito piuttosto arduo
La guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas sta andando avanti ininterrottamente, ma non si intravedono spiragli per un cessate il fuoco imminente.
Mentre i diplomatici di tutto il mondo auspicano una pace o un accordo per far tacere le armi, però, le operazioni militari continuano ad essere molto sanguinose. Ma l’esercito israeliano non sta ottenendo i progressi che sperava, soprattutto per quanto riguarda la liberazione dei tunnel nei sotterranei di Gaza.
Un’operazione più difficile del previsto
Il primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato a più riprese che la guerra nella Striscia di Gaza continuerà e che terminerà solo dopo il raggiungimento “della vittoria assoluta”. Un obiettivo che, tuttavia, sembra essere piuttosto lontano dal poter essere realizzato, a causa delle continue difficoltà da parte dell’esercito israeliano. “La metropolitana di Gaza” – così viene chiamato l’intrecciato sistema di tunnel sotterranei della città – sembra essere impenetrabile. E pare che ora le forze armate israeliane se ne stiano rendendo conto.
L’ultima settimana è stata caratterizzata da pesanti bombardamenti che hanno accompagnato un’altra operazione di terra all’interno della Striscia di Gaza. Tuttavia, nonostante i violenti scontri, l’80% dei tunnel realizzati dai miliziani di Hamas appare ancora intatto e sotto il controllo delle forze palestinesi. A rivelarlo sono fonti israeliane e statunitensi al Wall Street Journal. Secondo il famoso quotidiano americano, infatti, l’esercito israeliano non è riuscito ancora a prendere il controllo dell’impressionante rete di tunnel sotterranei. Sono stati utilizzati numerosi metodi, come l’installazione di pompe per inondare i bunker con l’acqua del Mediterraneo, raid aerei, esplosivi liquidi, robot e addirittura cani. Ma al momento l’operazione israeliana è un fallimento.
Ad oggi non è ancora chiara quale sia la percentuale di tunnel distrutti. Sia l’intelligence israeliana che quella americana non è riuscita a stabilire quale sia il livello di distruzione della rete. A rendere ancora più complesse le cose è il fatto che non si conoscono le lunghezze dei vari condotti. Secondo alcune stime, infatti, potrebbero ammontare a circa 400 chilometri, ovvero la metà della metropolitana di New York. Insomma una intreccio di bunker sotterranei quasi impossibile da “conquistare” e con cui l’esercito israeliano dovrà fare i conti. Secondo alcune fonti di Tel Aviv sarebbero stati resi inutilizzabili dal 20 al 40% di questi. Ma i miliziani palestinesi possono contare ancora su numerosi nascondigli e cunicoli dove potersi riparare.