L’esercito americano ha deciso di cambiare la sua strategia per combattere le scorribande dei miliziani Houthi
Ci sono grandi cambiamenti in atto nel Mar Rosso. Attualmente è questo uno dei posti più pericolosi al mondo, per via delle azioni di guerriglia perpetrate dai ribelli yemeniti.
Dopo circa un mese dalla decisione di Washington di iniziare a bombardare le postazioni missilistiche dei ribelli Houthi, adesso arriva un cambio di registro piuttosto deciso. L’esercito americano, infatti, continuerà a bombardare i punti di lancio dei miliziani in territorio yemenita, ma entrando in azione in maniera preventiva. Ci sono già i primi risultati.
Attacchi preventivi sulle postazioni missilistiche
Sarà un piano di attacco diverso quello che seguirà la marina militare americana e quella britannica al largo dello Yemen. I bombardamenti e gli attacchi aerei da parte della coalizione occidentale verranno attuati infatti attraverso attacchi regolari e preventivi nelle acque dello Yemen. Da quando gli Usa hanno deciso di seguire questa strada, infatti, i lanci missilistici da parte degli Houthi sono decisamente diminuiti e i miliziani hanno sempre più difficoltà a prendere di mira le navi commerciali che attraversano il Mar Rosso.
La decisione del cambiamento tattico è arrivata il 18 gennaio, quando i ribelli Houthi hanno lanciato alcuni missili balistici in direzione di una nave petroliera americana, ma gestita dalla Grecia. Un affronto che la marina militare americana ha deciso di gestire con un cambio di rotta deciso. Sono stati infatti effettuati quattro cicli di attacchi preventivi contro i missili lanciati dai ribelli yemeniti. Questi erano infatti pronti per essere lanciati in direzione del Mar Rosso meridionale o sul Golfo di Aden. Secondo quanto riportato dal Pentagono, i missili sarebbero stati colpiti mentre erano già in volo e in quanto una minaccia per le navi commerciali che transitavano presso le coste dello Yemen.
L’operazione congiunta da parte della marina americana e britannica va avanti da alcune settimane e starebbe portando già i primi risultati. Secondo quanto riportato dal maggiore generale Pat Ryder, infatti, la coalizione avrebbe distrutto più di 25 strutture di lancio in possesso ai ribelli dello Yemen. Sono stati distrutti inoltre circa 20 missili e numerosi droni, radar, depositi di armi e altre strumentazioni di sorveglianza aerea. In particolare, Ryder ha sottolineato che sono stati effettuati diversi “attacchi di autodifesa a seguito di una minaccia imminente o un lancio anticipato”. I ribelli Houthi hanno a disposizione un arsenale missilistico in grado di impensierire anche le capacità della marina della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.