L’Ucraina non ha nessuna possibilità di vincere contro il gigante russo. Il futuro della nazione risulta tutt’oggi profondamente incerto.
La continua esposizione mediatica di informazioni confusionarie – tanto sul conflitto israelopalestinese, quanto sulla guerra russo-ucraina – ci porta inevitabilmente a ricercare l’opinione di esperti geopolitici che possano contribuire ad una comprensione tangibile e verosimile della realtà che stiamo vivendo. Parlando nello specifico della contrapposizione tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, trascorsi ormai quasi due anni dal lancio della prima bomba, è opportuno chiedersi se la nazione colpita goda davvero delle capacità e delle potenzialità necessarie per cacciare lo sconsiderato invasore.
Benché la comunità internazionale intenda perseverare nell’invio di aiuti militari e finanziamenti, molti ritengono che una strategia di questo tipo non faccia altro che contribuire al prolungamento inesorabile delle sofferenze dei cittadini, dei civili. Più di 300mila soldati, in entrambi i fronti, si sono spenti negli ultimi undici mesi. Lo “zar” ha manifestato chiaramente la sua posizione, aprendosi addirittura ad un dialogo con il “rivale”. Proposta che è stata rispedita, in più di un’occasione, direttamente al mittente. La resilienza del leader ucraino potrebbe presentarsi come un’arma a doppio taglio: se da un lato consente alla popolazione di resistere, dall’altro potrebbe implicare la distruzione della patria da lui presieduta.
L’Ucraina cesserà di esistere
Lucio Caracciolo, direttore e fondatore della rivista geopolitica Limes, ha esposto quello che secondo lui rappresenterà il futuro dell’Ucraina. Nell’aula della Conciliazione, presso il Palazzo Lateranense, in presenza della Diocesi di Roma, in noto giornalista ha chiarito come la nazione colpita dal gigante russo non abbia alcuna speranza di vincere. Nel 2021 il territorio presieduto da Zelensky contava 51milioni di cittadini, divenuti ad oggi 28milioni. Il conflitto non vedrà la sua conclusione con la vittoria della Russia, bensì con la distruzione dell’Ucraina: “Avremo una diaspora degli ucraini” – spiega – “e questo avrà ripercussioni anche in Italia”. I sopravvissuti si disperderanno in Europa, sradicati dalla loro terra.
“La Russia vorrebbe conquistare tutto il territorio sul Mar Nero, fino a Odessa” – sottolinea Caracciolo – “Questo potrebbe avvenire in più fasi”. Non esiste margine di ritorno per il direttore di Limes, il quale sembra essere sicuro dell’imminente distruzione della nazione giallo-blu. L’incredibile calo demografico, associato inoltre alle ingenti perdite in ogni settore – registrate a causa dell’imperversare della guerra – potrebbero persino rendere l’Ucraina non idonea ad entrare ufficialmente nell’Unione Europea. Egli, per concludere, ha esposto una riflessione che ci riguarda direttamente: “L’Italia non può continuare a non preoccuparsi delle sue frontiere. Cosa faremo se la Russia costruirà una sua base a Tobruk, come ha già fatto in Siria?” – un quesito, questo, al quale il giornalista non ha saputo rispondere.