Fuga da Gaza: il commercio delle agenzie di viaggio egiziane che lucrano sulla disperazione e il caos umanitario.
Gaza, la striscia di terra martoriata dai conflitti, è teatro di una crisi umanitaria che si estende anche alle vie di fuga. Un’inchiesta condotta dall’Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) ha rivelato un oscuro business gestito da agenzie di viaggio egiziane. Pare che queste lucrino sulla disperazione delle persone desiderose di sfuggire al caos che impera nella regione.
Il cuore di questo sottobosco di affari è il valico di Rafah, il principale passaggio di confine tra Gaza ed Egitto. Secondo le indagini, una rete di agenzie e broker egiziani offre la possibilità di attraversare questo valico in cambio di cifre incredibilmente elevate. Queste cifre oscillano addirittura tra i 4.500 e i 10.000 dollari a persona. Questa somma diventa ancora più esosa per i cittadini palestinesi. Invece i detentori di passaporti stranieri o egiziani possono accedere al servizio a costi relativamente inferiori, tra i 650 e i 1.200 dollari.
L’inchiesta
L’Occrp ha intervistato diverse persone coinvolte in questo pericoloso mercato. E si sono scoperte storie di palestinesi che hanno pagato migliaia di dollari per attraversare il valico di Rafah. Alcuni hanno raccontato di successi, mentre altri hanno lamentato di essere stati truffati, perdendo ingenti somme di denaro senza riuscire a raggiungere il loro obiettivo. La disperazione spinge molte persone a vendere beni personali, chiedere prestiti ai propri cari o persino lanciare raccolte fondi online per coprire i costi di questa pericolosa fuga.
L’inchiesta ha rivelato che le agenzie e i broker egiziani, apparentemente in grado di ottenere rapidamente l’autorizzazione dai servizi di sicurezza egiziani che controllano il confine, potrebbero beneficiare di un sistema basato su tangenti e corruzione. Nonostante l’affare non sia nuovo, la situazione è peggiorata a seguito del conflitto nella regione, rendendo il business delle agenzie di viaggio ancora più redditizio. Nel 2022, sono emerse testimonianze di ufficiali egiziani che estorcevano denaro ai palestinesi desiderosi di attraversare Rafah, definendo la situazione come un “rapace controllo del confine”. Tuttavia, le autorità egiziane hanno respinto queste accuse di corruzione ed estorsione, considerandole “del tutto infondate”.
La gestione complessa del valico di Rafah, controllato da Hamas, le forze di sicurezza egiziane e Israele, contribuisce all’instabilità del processo di attraversamento. Le approvazioni richiedono mesi, con la possibilità di respingimenti imprevedibili da parte delle autorità egiziane. In questo contesto, aziende come la Hala Consulting and Tourism hanno guadagnato terreno, offrendo servizi specializzati per superare le complesse procedure di attraversamento, spesso in tempi rapidi e a un costo elevato. Il caso della Hala Consulting and Tourism è emblematico: questa agenzia egiziana avrebbe legami significativi negli ambienti imprenditoriali e politici del paese. Proprietà di Ibrahim Al-Organi, un importante uomo d’affari con partnership commerciali dirette con lo stato egiziano, l’agenzia offre servizi “VIP” per attraversare Rafah, sfruttando liste separate di viaggiatori approvate dalle autorità egiziane.