Mar Rosso, ecco la tempesta perfetta

Nel Mar Rosso imperversa una guerra “silenziosa”, la quale influenzerà inevitabilmente il sistema economico occidentale.

Gli Houthi non demordono: i ribelli hanno lanciato tre missili contro due navi mercantili nel Mar Rosso meridionale, di cui due sono stati abbattuti da un cacciatorpediniere della Marina americana ed un altro non ha colpito il bersaglio. Nonostante l’evidente fallimento dell’ultimo attacco, la resilienza degli yemeniti filo-iraniani diviene manifestazione della loro intenzione di sostenere con determinazione la causa palestinese.

Mar Rosso, un problema per l'Occidente
La crisi c’è, ma non si vede – foto: ansa – rationalinternational.net

“Dovremmo fare quello che dobbiamo fare per proteggere le spedizioni” – afferma il portavoce della Sicurezza nazionale americano, John Kirby. Una sentenza che presupporrà la pianificazione di ulteriori attacchi ai danni degli alleati di Hamas. Il conflitto israelopalestinese, se in origine risultava vincolato dentro i confini della Striscia di Gaza, ora è divenuto un problema concreto per la comunità internazionale. Le prime rappresaglie degli Houthi risalgono al mese di dicembre: mentre i cittadini vivono tutt’oggi nell’illusione che ciò non ci riguardi, i commercianti hanno già iniziato a subire le conseguenze dell’inaccessibilità temporanea del Mar Rosso. Come un effetto domino, il sistema economico occidentale potrebbe potenzialmente crollare, schiacciato dal peso di una nuova impennata dell’inflazione.

Una guerra “silenziosa”

Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Moda, ha riportato alcuni dati relativi all’aumento dei costi import/export navali. In particolare, ha sottolineato come i prezzi dei trasporti da Shanghai a Genova, ad esempio, siano passati da 1.373 a 5.213 dollari. Il medesimo discorso vale per la tratta da Shanghai a Rotterdam, la quale ha registrato un incremento di +3.265 dollari. Per quanto riguarda invece l’export, la semplice spedizione di un container da Napoli, Genova o Trieste verso la metropoli cinese ha subìto un aumento del +231% rispetto ai primi di gennaio.

Prosegue la guerra contro gli Houthi
Prosegue la guerra contro gli Houthi – foto: ansa – rationalinternational.net

Questo deriva, come è ormai noto, dalla necessità delle navi di circumnavigare l’Africa – evitando il canale di Suez – ed allungando dunque il percorso di 15 giorni. “E’ troppo presto per avere dati puntuali sulle conseguenze che dovranno affrontare le piccole e medie imprese” – sottolinea Pilotti – “le navi, puntando sui porti del Nord Europa, invece che su quelli del Mediterraneo, danneggiano ulteriormente la nostra economia”. Si tratta di un’escalation che potrebbe raggiungere il punto di non ritorno nella stagione primaverile, quando l’aumento dei costi import/export arriveranno ad influenzare inesorabilmente l’incremento del prezzo finale del prodotto. “La crisi c’è” – conclude rassegnata la presidente di Confindustria Moda – “ma non si vede ancora”.

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