Aveva lasciato morire sua figlia per andare dal compagno. Ora sono indagate anche le sue psicologhe per favoreggiamento
Per la procura di Milano potrebbe esserci anche falso ideologico a carico delle due psicologhe che seguirono la donna che si rese protagonista del gesto.
Le due psicologhe professioniste sono infatti indagate dalla procura. Le ipotesi di reato sono di favoreggiamento e falso ideologico. Secondo la procura, potrebbero infatti avrebbero favorito Alessia Pifferi, la donna che lasciò morire di stenti sua figlia per raggiungere il compagno.
Forse una consulenza difensiva
Sono state perquisite dalla polizia le due professioniste indagate con le ipotesi di favoreggiamento e falso in relazione al caso di Alessia Pifferi. Gli agenti hanno eseguito l’ordinanza dei pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro nelle abitazioni delle due psicologhe in servizio presso il carcere San Vittore. L’inchiesta, infatti, vede l’ipotesi di reato anche per le due psicologhe che hanno seguito la donna a seguito della morte della piccola.
Secondo gli inquirenti, le due professioniste avrebbero contribuito la donna a creare una tesi difensiva alternativa. Alla Pifferi, accusata di omicidio pluriaggravato della figlia Diana, sarebbe stata fornita una consulenza difensiva. L’ipotesi accusatoria che compare nel decreto di perquisizione, infatti, parla di una “vera e propria attività di consulenza difensiva, non rientrante nelle competenze delle due psicologhe”. Le due professioniste, infatti, avrebbero dovuto fornire “assistenza psicologica in favore della detenuta”.
Dunque queste le ipotesi accusatorie, secondo cui la Pifferi avrebbe potuto avere una “base documentale” per poter accedere alla “perizia psichiatrica tanto agognata”. Dunque la procura di Milano cercherà di approfondire la questione, andando a fondo anche su episodi relativi ad altre quattro detenute nel carcere di San Vittore. Ecco perché la polizia penitenziaria ha avuto il via libera per poter sequestrare le cartelle cliniche in cui erano contenute le relazioni dei colloqui tra le due professioniste e Lucia Finetti, donna condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del marito. Presente anche la relazione relativa a Patrizia Coluzzi, condannata a 12 anni per aver soffocato la figlia Edith nel 2021.
Il legale di una delle due psicologhe, Mirko Mazzali, parla del sospetto per cui “tale perquisizione nasconda finalità estranee alla condotta della mia assistita”. Secondo l’avvocato l’intenzione potrebbe essere quella di “indagare sulla sua attività lavorativa complessiva“. Sarà dunque compito degli inquirenti capire se le accuse rivolte alle due psicologhe siano effettivamente dimostrabili o se si tratti di ipotesi prive di fondamento.