Gli estremisti di destra promettono battaglia e annunciano le loro intenzioni: “Con noi al governo ci sarà una battaglia contro Bruxelles”
Il partito di estrema destra tedesco, Alternative for Deutschland (AfD) è da sempre contraddistinto dalle sue posizioni più estreme e radicali, soprattutto su immigrazione e sicurezza. Tuttavia, ora sembra che il cavallo di battaglia del partito sia quello dell’Euroscetticismo.
Ad annunciarlo è la copresidente di AfD Weidel che, in un’intervista rilasciata al Financial Times, ha rivelato quelli che sono i passaggi he intende seguire il partito. Nell’intervista la Weidel rivela: “Quando nel 2029 al governo ci saremo finalmente noi inizieremo una vera battaglia contro Bruxelles“.
Aumenta l’Euroscetticismo
Il partito di estrema destra tedesco si prepara ad un vero e proprio assalto in Europa. L’intenzione parrebbe essere quelal di realizzare una vera e propria Brexit, ma in versione germanica. Nonostante l’enorme dimostrazione da parte dei manifestanti che, il 20 e il 21 gennaio, hanno protestato contro le idee di estrema destra, il partito non si ferma. Ma AfD è più forte che mai e ad oggi rappresenta la seconda forza politica del Paese dopo i popolari di Unione cristiano-democratica (Cdu). Ecco perché la copresidente del partito, Alice Weidel, ha deciso di rilanciare tornando a parlare dell’intenzione del partito di uscire dall’Unione Europea.
Si tratterebbe di un vero disastro per i membri dell’Unione, che perderebbero uno degli Stati fondatori quello più forte in termini economici. In questo caso l’orizzonte sarebbe pessimo, con la Germania che, da sola, ritornerebbe ad avere legami molto stretti con la Russia e con la Cina, indebolendo fortemente l’Unione Europea. La Weidel ha parlato della Brexit inglese come una riforma “maledettamente giusta“. Secondo la copresidente di AfD, infatti, sarebbe un vero e proprio modello da prendere come esempio anche in Germania. Ci sarebbe perfino un piano già pronto.
Secondo la Weidel, il primo passo sarà quello dell’ingresso di AfD nel governo federale, che avverrebbe nel 2029. A quel punto una collaborazione con il partito risulterà essere inevitabile e sarà il momento per proporre “una rifondazione dell’Ue“. L’idea è quella di eliminare il “deficit democratico” limitando quelli che sono gli attuali poteri della Commissione europea. Se questa riforma, continua la Weidel, non dovesse avere successo e non dovesse trovare l’accordo con gli altri Stati membri, allora “sarà il popolo a decidere. Proprio come è stato fatto nel Regno Unito”. Una brexit alla tedesca, dunque, che potrebbe provocare nuovi momenti bui per l’Europa e per il mondo.