L’uomo sequestrò e abuso di sua figlia per anni. Ora è stata chiesta la libertà vigilata: “Soffre di demenza senile e si muove con un deambulatore”
Era stato arrestato per aver tenuto prigioniera sua figlia e per averne abusato per 24 anni, ma ora potrebbe tornare in libertà.
Josef Fritzl, “il mostro di Amsterdam” in Austria, potrebbe presto tornare in libertà dopo anni di carcere. L’uomo tenne prigioniera sua figlia per 24 anni e la violento abusando di lei. La ragazza, infatti, fu costretta a sette gravidanze. Ora l’uomo potrebbe tornare in libertà vigilata per via delle sue condizioni di salute.
Fu una delle storie che sconvolsero l’opinione pubblica dell’epoca. Ma ora si torna a parlare della vicenda di Josef Fritzl, l’uomo che tenne sua figlia prigioniera per 24 anni. Secondo quanto riportano i quotidiani nazionali austriaci, infatti, l’uomo potrebbe presto essere rilasciato. La sua avvocata, Astrid Wagner, ha infatti chiesto la libertà vigilata per l’uomo, chiedendo inoltre che possa essere mandato in una casa di riposo. La Wagner ha infatti parlato del fatto che l’uomo, ormai 88enne, oggi si muove solo con un deambulatore e che una recente perizia psichiatrica ha stabilito che soffre di demenza senile.
Secondo l’avvocato, quindi, l’uomo non sarebbe più un rischio per la società. Fritzl è stato condannato all’ergastolo ed è rinchiuso in un’unità di sicurezza per persone disturbate mentalmente nel carcere di Stein, a Krems. Secondo la legge austriaca, i condannati all’ergastolo hanno la possibilità di chiedere la libertà condizionata dopo aver scontato 15 anni di carcere. Secondo l’avvocato dell’uomo, quindi, Fritzl ha il diritto di essere rilasciato e di vivere gli ultimi giorni della sua vita in una casa di riposo. Al momento si tratta ancora di una richiesta e non è chiaro se questa verrà accolta dal giudice.
Resta il fatto che la notizia ha scosso non poco l’opinione pubblica austriaca, la quale ha ancora ben in mente i fatti che accaddero nell’anno del suo arresto. Il caso scoppio nel 2008 in Austria. Quell’anno si venne infatti a sapere che l’uomo teneva prigioniera sua figlia Elisabeth da quando questa aveva 18 anni. La donna era stata infatti rinchiusa all’interno di un bunker che si trovava sotto l’abitazione dell’uomo. A sua moglie e ai suoi amici Fritzl aveva raccontato che la ragazza era fuggita con una setta. Ma la malattia di uno dei sette bambini, causati dalla violenza incestuosa che aveva perpetrato nei confronti della figlia, a far emergere ciò che era davvero successo.
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