Gaza, strage di soldati israeliani

Hamas conquista terreno: gli israeliani piangono i loro soldati, mentre i terroristi ribadiscono la loro posizione.

Hamas non si sta indebolendo, al contrario il numero di seguaci è aumentato esponenzialmente. Il responsabile di tale incremento è nientedimeno che Benjamin Netanyahu: la sua “brillante” strategia militare alimenta l’odio e tale sentimento diviene primo motore delle azioni efferate dei terroristi. E mentre sempre più palestinesi scelgono scientemente di unirsi alla causa di Hamas, il bilancio delle vittime ha superato di gran lunga la soglia delle 25mila unità.

Strage di soldati israeliani
Gli israeliani piangono i caduti – foto: ansa – rationalinternational.net

Le Idf “invitano” i civili a lasciare l’area di Khan Younis, mentre il portavoce del Ministero della Sanità di Gaza denuncia il completo isolamento dell’ospedale Nasser, uno dei pochi che risulta ancora operativo. “Le squadre mediche non sono in grado di trasferire i casi gravi” – tuona Ashraf ak-Qudra – “a causa dei continui bombardamenti”. Posizione che vede una conferma implicita nelle dichiarazioni delle forze armate israeliane: “Le truppe hanno effettuato una vasta operazione durante la quale hanno circondato Khan Younis e intensificato l’operazione dell’area” – dichiarano con orgoglio le Idf. Il portavoce palestinese richiede un intervento immediato della comunità internazionale e delle organizzazioni umanitarie. Appello che, come tutti gli altri, cade ineluttabile nel vuoto.

“Devono recepire bene il messaggio” – dice Hamas

Hamas risponde al fuoco con il fuoco: per la prima volta, dallo scoppio del conflitto, l’organizzazione terroristica è riuscita a fare centro. Un missile ha colpito un carro armato di difesa, entro il quale si erano nascosti alcuni soldati israeliani. Dopodiché, non contenti, i miliziani hanno fatto esplodere due edifici occupati temporaneamente dalle Idf. L’esercito era impegnato in un’operazione di pulizia presso un’area di confine. L’obiettivo si riassumeva nella distruzione dei siti di Hamas, in modo da creare una zona cuscinetto che potesse “ospitare” i rifugiati – i pochi sopravvissuti.

Gli israeliani subiscono gli attacchi di Hamas
Hamas diventa più forte – foto: ansa – rationalinternational.net

La rete di comunicazione dell’organizzazione estremista ha consentito loro di identificare la loro posizione ed attivare le cariche esplosive. Il bilancio delle vittime corrisponde a 24 caduti. Si tratta della strage più sanguinosa che lo Stato ebraico abbia subìto dall’attentato del 7 ottobre. Affermazioni che, per quanto toccanti, suonano tragicomiche ed oggettivamente grottesche, considerando – ribadiamo – le 25mila vittime palestinesi. “Nel nome dei nostri eroi, per il bene delle nostre vite, non smetteremo di combattere fino alla vittoria totale” – le dichiarazioni pubbliche di Benjamin Netanyahu“un abbraccio alle famiglie”. Le stesse che, dopo oltre cento giorni di agonia ed incertezza, stanno perdendo irrimediabilmente la pazienza.

 

 

 

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