Dopo due anni il ritrovamento del corpo di Andreea Rabciuc. Un altro triste capitolo nella storia dei femminicidi si svela.
Un’ombra di tristezza si è abbattuta su Castelplanio, lungo la Montecarottese. Lì è stato rinvenuto il corpo in avanzato stato di decomposizione di Andreea Rabciuc, la giovane donna scomparsa nel marzo del 2022. Il ritrovamento è avvenuto in un vecchio casolare, a un chilometro di distanza dalla roulotte dove si consumò un festino tra amici la notte della scomparsa della ragazza.
Il proprietario del casolare, impegnato in lavori di pulizia, ha fatto la macabra scoperta intorno alle 14. Accanto al corpo giacevano frammenti di un giubbotto bianco e uno scarponcino nero. Sembra che gli indumenti corrispondano proprio a quelli indossati da Andreea al momento della sua scomparsa. Il cadavere non era occultato. Inoltre la stanza mostrava segni evidenti di degrado, con le finestre rotte e una struttura pericolante.
Le indagini
Gli investigatori, tra cui i carabinieri e il personale della scientifica, sono immediatamente intervenuti sul luogo del ritrovamento. L’avvocato del fidanzato di Andreea, Simone Gresti, l’unico indagato nell’inchiesta sulla sua scomparsa, ha espresso sorpresa per il fatto che nessuno avesse mai esaminato attentamente quella stanza in precedenza, considerando il suo stato pericolante. Il mistero della scomparsa di Andreea Rabciuc ha sollevato domande su possibili colpevoli e circostanze per ben due anni. Ciò che si sapeva riguarda la sera della scomparsa, durante la festa nella roulotte. Andreea avrebbe avuto un litigio con il fidanzato, Simone Gresti, e si sarebbe allontanata a piedi lungo la strada, secondo la versione fornita dai partecipanti. Nonostante ricerche approfondite, cani molecolari, droni e perlustrazioni del casolare, nessuna traccia significativa era stata individuata fino a ieri.
Adesso, il focus si sposta sulle indagini medicolegali per identificare con certezza il corpo attraverso l’esame del DNA e per comprendere le cause della morte. Il medico legale, accompagnato dal sostituto procuratore Irene Bilotta e dai carabinieri di Jesi e del reparto investigativo di Ancona, dovrà affrontare la difficile sfida di stabilire se la morte di Andreea sia avvenuta per cause naturali o se sia stata il risultato di un omicidio. La madre della giovane, Georgeta Croceanu, è giunta sul luogo del ritrovamento con il cuore spezzato, domandandosi più volte se il corpo fosse davvero quello di sua figlia.
Il dramma si complica ulteriormente con l’accusa di omicidio volontario rivolta a Simone Gresti, l’ex fidanzato di Andreea, da parte della Procura di Ancona. Gresti, già indagato per sequestro di persona e spaccio di stupefacenti, è ora al centro di un’accusa più grave, che potrebbe portare a un processo penale. In questo momento di dolore e incertezza, si aspettano i risultati dell’autopsia, sperando che fornisca risposte chiare sull’identità della vittima, sulle cause e sulla data della morte, gettando luce su un capitolo oscuro ed avvolto nel mistero per ben due anni.