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Esteri

Russia, i Paesi Baltici nel panico

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Antonetta Del Prete

I Paesi Baltici non ci stanno: preparano un piano di difesa per proteggersi dalle azioni della Russia con un accordo comune.  

Il ministero della Difesa estone ha annunciato che Estonia, Lettonia e Lituania hanno deciso di costruire strutture di difesa comuni. Queste saranno costruite lungo i confini con Russia e Bielorussia, in risposta alle crescenti preoccupazioni di una potenziale minaccia russa. Questa mossa strategica merita particolare attenzione, soprattutto considerando il contesto delle tensioni in corso tra Ucraina e Russia.

I Paesi Baltici mettono a punto un piano di protezione dalla Russia – ph. Ansafoto – Rationalinternational.net

 

I Paesi baltici hanno una lunga storia di sottomissione all’Unione Sovietica fino al 1991. Ecco perché stanno adottando un’approccio proattivo per garantire la loro sicurezza e proteggere la loro sovranità. Essi infatti pensano che il presidente Vladimir Putin abbia intenzioni aggressive, non solo nei confronti dell’Ucraina, ma anche dei piccoli Stati vicini, membri della NATO, come Estonia, Lettonia e Lituania. In particolare, il “Corridoio di Suwalki”, uno stretto passaggio terrestre polacco-lituano tra la Bielorussia e Kaliningrad, potrebbe essere un potenziale punto di collisione tra la Russia e la NATO, secondo un documento segreto del Ministero della Difesa tedesco.

L’accordo di Estonia, Lettonia e Lituania

I ministri della Difesa dei tre Paesi baltici hanno firmato un accordo che prevede la costruzione di “strutture difensive anti-mobilità” nei prossimi anni. L’obiettivo principale è scoraggiare eventuali minacce militari e, se necessario, difendersi in modo efficace. Il ministero della Difesa estone ha sottolineato l’importanza di utilizzare saggiamente il tempo per aumentare la prontezza della difesa. L’Estonia ha valutato anche l’opzione di minare il confine terrestre con la Russia. Esso infatti si estende per 294 chilometri e fu delineato per la prima volta nel 1918, quando l’Estonia dichiarò l’indipendenza dalla Russia. Tuttavia, il vice presidente della Commissione Difesa estone, Leo Kunnas, ha sottolineato che questa operazione richiede la soddisfazione preventiva di alcune condizioni.

Il piano consiste nel minare il confine terrestre tra Russia e i tre Paesi Baltici – ph. Ansafoto – Rationalinternational.net

 

Tra queste condizioni figurano il ripristino delle scorte di mine cedute all’Ucraina, la denuncia da parte di tutti gli Stati baltici della Convenzione di Ottawa sulla proibizione delle mine antiuomo, e l’avvio di una produzione significativa di esplosivi per scopi militari. Solo dopo il soddisfacimento di tali condizioni, ha dichiarato Kunnas, sarà possibile discutere della costruzione di un efficace sistema di difesa basato sulle mine. Intanto, l’Ucraina continua le sue azioni offensive, come dimostrato dagli attacchi con droni alle infrastrutture energetiche in territorio russo. Putin ha respinto le accuse riguardanti possibili attacchi della Russia contro i membri della NATO. Ha sottolineato che Mosca non ha interessi a combattere contro l’Alleanza atlantica.

In un contesto in cui le tensioni sono crescenti, i Paesi baltici stanno cercando di garantire la propria sicurezza e difendere la loro integrità territoriale attraverso un approccio cooperativo e strategico. La costruzione di sistemi di difesa lungo i confini è un segnale chiaro della determinazione di questi Paesi a proteggere la propria autonomia.

Antonetta Del Prete

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