Il governo slovacco ha preso la sua decisione sul supporto alla causa Ucraina e invierà nuove armi a Kiev, nonostante le premesse.
Alla fine si è rivelata solo propaganda. Le dichiarazioni dei mesi scorsi di Rober Fico, neo premier slovacco, sull’indisponibilità da parte della Slovacchia di inviare armi a Kiev sono state smentite.
Nonostante i proclami sul voler fermare del tutto l’invio di armi in Ucraina, la Slovacchia rispetterà gli impegni presi in ambito dell’Unione Europea. Il governo guidato da Rober Fico – estremamente diffidente rispetto alla questione tra Russia e Ucraina – continuerà a sostenere militarmente Kiev.
Zelensky può sperare ancora
Era solo settembre quando Robert Fico – leader del partito SMER e molto vicino alle posizioni russe – veniva eletto primo ministro dal parlamento del Paese. Subito dopo la sua elezione aveva ribadito che la Slovacchia si sarebbe tirata fuori dagli impegni per il sostegno militare all’Ucraina, ma così non è stato. È stato infatti appena approvato un emendamento ad una legge che darà la possibilità al ministero della Difesa di esportare armi in Ucraina. Questo darebbe quindi la possibilità ad imprese pubbliche e private di continuare a dare assistenza militare all’Ucraina, in modo da continuare a difendersi contro la Russia.
Nonostante le dichiarazioni iniziali, infatti, Fico aveva iniziato a titubare già dopo alcune settimane dalla sua elezione. Dopo aver riferito che non sarebbe stato mandato in Ucraina “nemmeno un altro singolo proiettile”, il leader slovacco ha dichiarato che nessuno impedirà alla aziende di produrre armi ed esportarle in Ucraina. Secondo Politico, gli oligarchi che sostengono – e finanziano economicamente – il partito di Fico avrebbero ottenuto incredibili benefici economici dalla guerra grazie alla vendita di armi. Guadagni del genere sarebbero stati garantiti anche al settore della difesa slovacca. In particolare, a guadagnarci di più sarebbe la joint venture ZVS Holding, realizzata tra l’azienda privata MSM Group e il DMD Group del ministero della Difesa.
Si parla di guadagni stellari che, secondo quanto riporta Politico, ammonterebbe a 44 milioni di euro solo durante i primi sette mesi del 2023. Importi che segnano una crescita rispetto ai 40 milioni del 2022. Una decisione, quella di Fico, che ha scatenato l’ira dell’opposizione slovacca. Il responsabile della Difesa è ora accusato di conflitto di interessi. Tuttavia, il dado sembra tratto e le possibilità che l’emendamento venga ritirato sembrano essere piuttosto basse. Una notizia non di poco conto per la Russia di Putin. A Mosca si sperava infatti che l’Unione Europea iniziasse a sgretolarsi davanti alle indecisioni degli Stati fondatori e ad una sorta di allineamento con le politiche del Cremlino, soprattutto da parte di quei Paesi con una forte influenza russa.