Mar Rosso, il vero problema è il gas

Sono ferme nel Mar rosso le le metaniere che trasportano il gas verso l’Europa. Ecco le possibili minacce agli approvvigionamenti europei.

La recente decisione del Qatar di fermare almeno cinque metaniere dirette verso il Canale di Suez ha scatenato preoccupazioni su scala internazionale. La preoccupazione arriva soprattutto dall’Europa, e l’Italia è uno dei Paesi più colpiti. Il motivo ufficiale di questa fermata è la sicurezza. Dietro di essa però si nasconde una serie di problemi molto più gravi. Questi problemi sono legati alla crisi in corso nello Yemen, agli Houthi e alle crescenti difficoltà di transito delle navi commerciali nel Mar Rosso.

metaniere restano ferme nel Mar Rosso
Le navi commerciali hanno sempre più difficoltà a transitare nel Mar Rosso – ph. Ansafoto – Rationalinternaitonal.net

 

La minaccia degli Houthi, un movimento sciita filo-iraniano che controlla il nord dello Yemen, si è trasformata in azione concreta quando, nel contesto della guerra a Gaza, hanno minacciato ritorsioni nel Mar Rosso. Ciò che all’inizio sembrava una minaccia isolata ha portato a un’escalation di attacchi contro le navi in transito tra il Golfo di Aden e il Mar Rosso. Dal 2023 fino al 12 gennaio scorso, i combattenti yemeniti hanno lanciato almeno 27 missili. Ciò ha messo a rischio non solo la sicurezza delle rotte commerciali ma anche le forniture di gas vitale provenienti dal Qatar.

Il problema del Mar Rosso

Il Mar Rosso è una via fondamentale per il commercio internazionale. Esso collega il Golfo di Aden al Canale di Suez, consentendo alle navi di raggiungere il Mediterraneo senza dover circumnavigare l’Africa. Questa rotta è cruciale per le metaniere che trasportano il gas del Qatar in Europa. E il Canale di Suez che rappresenta una tappa chiave nel loro percorso. Le metaniere qatariote ora sono ferme in alto mare, e ciò potrebbe indicare la valutazione di nuove rotte. O, più preoccupante, si potrebbe valutare la scelta di evitare ulteriori viaggi per ragioni di sicurezza.

tra i rischi c'è l'aumento del prezzo del gas
Se si dovesse scegliere di cambiare rotta ci sarebbero aumenti del prezzo del gas – ph. Ansafoto – Rationalinternaitonal.net

 

L’Italia e l’Europa sono particolarmente vulnerabili a questa situazione. Il Qatar è uno dei principali fornitori di gas naturale per l’Europa, con l’Italia che ha rivolto la sua attenzione a Doha dopo aver interrotto le forniture di gas russo a seguito della crisi in Ucraina. L’Algeria è un altro fornitore chiave, ma il Qatar ha contribuito in modo significativo a colmare il vuoto lasciato dalla Russia. La decisione di fermare le metaniere qatariote solleva dunque un problema serio e complesso.

Fino a questo momento, i prezzi del gas non hanno registrato un aumento significativo, poiché la domanda globale si mantiene moderata e l’Europa dispone di consistenti riserve stoccate. Tuttavia, i reali rischi emergono quando si considera il medio e lungo periodo. La dipendenza dall’approvvigionamento di gas dal Qatar e la possibile interruzione delle forniture potrebbero avere impatti economici considerevoli, aumentando la pressione sui mercati europei e sollevando dubbi sulla stabilità degli approvvigionamenti energetici. Inoltre, l’instabilità nella regione del Mar Rosso solleva interrogativi sulla sicurezza delle rotte commerciali globali, richiedendo una risposta coordinata e multilaterale per affrontare le minacce alla navigazione internazionale.

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