Se Putin vincesse la guerra, le “società aperte” sarebbero finite. Tuttavia, sulla base di una cooperazione, l’Ucraina potrebbe ancora vincere.
Simon Sebag Montefiore ha scritto un libro: “Il mondo. Una storia famigliare”. Ha tentato, dopo anni di studio, di dare una sua interpretazione di quanto accaduto negli ultimi anni. Il 2024, come egli stesso afferma – e non possiamo che trovarci d’accordo – non si prospetta certo pacifico. Ucraina e Russia hanno lasciato spazio ad Israele e Gaza, mentre l’Ecuador combatte contro i narcos e il Mar Rosso risulta ormai dominato dai ribelli yemeniti. Nonostante questo, Montefiore si è detto ottimista e fiducioso nella vittoria delle “società aperte”, ovverosia – almeno in linea teorica – le nazioni presiedute dalla democrazia.
Più di ottant’anni di pace hanno consentito ai guerrafondai di seminare odio e rancore, laddove la serenità non è riuscita a raggiungere la popolazione civile. Hamas ha fatto leva sull’insoddisfazione dei palestinesi, vincolati nella Striscia di Gaza e dominati dallo Stato di Israele; mentre Putin ha rivangato l’importanza dei vecchi confini e manifestato le sue ambizioni geopolitiche ed espansionistiche. Entrambi epiloghi che i leader politici covavano da tempo, ma che solo ora hanno avuto – tragicamente – occasione di realizzare. Proprio in merito al conflitto russo-ucraino, Montefiore vede come unica soluzione il sostegno incondizionato di Usa e Ue a Kiev.
Putin, una minaccia per le “società aperte”
Montefiore ha chiarito che una via d’uscita è possibile, in particolare intraprendendo due strade: il negoziato e il sostegno incondizionato all’Ucraina di Zelensky. Laddove Putin dovesse vincere, questo squilibrerebbe i confini, che si avvicinerebbero pericolosamente ai paesi Nato. Al contrario, scegliere di armare la nazione giallo-blu e i suoi alleati, così come entrare attivamente in guerra a favore della causa ucraina, rappresenterebbe una vera minaccia per la Russia putinista.
“Se Kyiv ottenesse un grosso successo sul campo di battaglia” – spiega il saggista – “Putin sarebbe finito. Se l’Occidente continuerà ad armarla, l’Ucraina potrebbe ancora vincere“. L’attuale condizione di stallo, laddove si dovesse prolungare, potrebbe convincere il leader russo all’apertura dei negoziati. Un accordo di pace simile al contratto a due Stati tra Israele e Palestina – che, oggettivamente, ha funzionato poco – oppure come tra India e Pakistan, successivo alla fine della dominazione britannica. Ad ogni modo, Montefiore è sicuro su un concetto cardine: “Le società aperte devono mobilitare il potere flessibile degli stati democratici, riconquistare la fiducia perduta e armare l’Ucraina e altri alleati per affrontare la Russia putinista“.