I russi vogliono occupare tutta l’Ucraina. Rifiutano, di fatto, la presenza di uno Stato indipendente nei “loro” territori.
“L’esistenza dell’Ucraina è fatale per gli stessi ucraini e non sto parlando dell’attuale regime” – tuona Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo – “ma di qualsiasi Ucraina”. Ascoltando queste parole, si propone evidentemente un déjà vu di quanto accade in Medioriente. Nel XXI secolo, insomma, i leader internazionali vengono ancora persuasi da mire espansionistiche e lotte di supremazia geopolitica. Israeliani e palestinesi rifiutano la soluzione a due Stati, così come l’attuale amministrazione governativa russa nega l’esistenza di una Nazione indipendente, in quanto – secondo Medvedev – essa è collocata su un territorio che appartiene legittimamente alla Federazione.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ha inoltre spiegato che, laddove il conflitto in corso dovesse raggiungere una conclusione, ciò non impedirebbe alla Russia di procedere nuovamente con un ulteriore attacco tra dieci o quindici anni. Ciò conferma, quindi, la previsione di Volodymyr Zelensky, il quale – in più di un’occasione – ha sottolineato come i negoziati con Putin si tradurrebbero semplicemente in uno sterline congelamento della situazione attuale, senza garantire che il nemico non ci riprovi negli anni seguenti. “La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante di ripresa delle ostilità“ – ha quindi concluso Medvedev.
La Russia vuole tutta l’Ucraina
Medvedev, così come i principali esponenti dell’amministrazione governativa russa, hanno dimostrato di essersi ormai crogiolati nella convinzione di avere la vittoria in tasca. E’ importante tuttavia ribadire che, laddove la Federazione avesse veramente goduto di una tale potenza militare, entrambi gli eserciti non si troverebbero ancora – dopo quasi due anni – a combattere. Gli ucraini, così come i russi ad onor del vero, non hanno conquistato grandi successi negli ultimi mesi, imprigionandosi inesorabilmente nella condizione di stallo che ormai tutti conosciamo. Peccato che tale epilogo non fosse certo prevedibile: il quindicesimo esercito è riuscito a contrastare efficacemente il secondo più potente del mondo.
Ebbene, laddove – in seguito ad un negoziato – l’Ucraina libera dovesse entrare a far parte della Nato, questo implicherebbe un tacito accordo di alleanza. Se in futuro la Russia dovesse svegliarsi nuovamente, dovrebbe confrontarsi con tutti i membri delle Nazioni Unite. Le potenze occidentali, allo stato attuale, sono superiori a livello di aviazione, marina militare ed ultime tecnologie militari all’avanguardia. Le armi inviate dall’Europa e dagli Stati Uniti, benché in modiche quantità, sono riuscite a contrastare gli arsenali dell’Armata Rossa. Non è così scontato dunque – contrariamente a quanto afferma il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo – che Vladimir Putin si veda costretto a rinunciare ai suoi infiniti sogni espansionistici.