Cosa accade tra Iran e Pakistan

In Medioriente tutte le nazioni lanciano bombe ed imbracciano mitra. Tra l’Iran e il Pakistan si prospetta una guerra parallela.

La narrazione degli ultimi avvenimenti, che hanno visto Iran e Pakistan protagonisti, assomiglia molto a quanto accaduto tra Israele e la Striscia di Gaza. Le tensioni, covate da tempo da ambe le parti, si sono concretizzate militarmente in seguito all’attentato dello scorso 3 gennaio 2024. Giorno in cui una folla di seguaci si è riunita a Kerman per celebrare l’anniversario di morte del “venerato generale Qasem Soleimani” ed è stata colpita dagli esponenti della Jaish al-Adl. Il loro obiettivo risiede nel “rovesciare il governo iraniano e ripristinare la dignità del popolo iraniano”.

tensioni tra Iran e Pakistan
Aria di crisi anche tra Iran e Pakistan – foto: ansa – rationalinternational.net

Potremmo dunque associare Hamas a Jaish al-Ald – solo in quanto, in fondo, organizzazione terroristica – i cui membri hanno concentrato diversi attentati lungo il confine tra Iran e Pakistan negli ultimi mesi del 2023. Tra questi citiamo l’assassinio di quattro poliziotti iraniani, colti dai terroristi durante una pattuglia, e l’omicidio di dodici agenti durante l’attacco deliberato alla stazione di polizia di Rask. Prevedibilmente, dunque, così come Israele ha voluto rispondere all’attentato del 7 ottobre 2023, così anche l’Iran ha deciso di persuadere l’organizzazione sunnita e separatista ad interrompere le rappresaglie, sfruttando – tanto per cambiare – l’uso della forza militare.

Le ragioni dell’Iran e del Pakistan

“Rispondendo all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso” – diceva Mahatma Gandhi. L’escalation del conflitto israelopalestinese ne rappresenta la prova concreta. E’ prevedibile e comprensibilmente tragico pensare che tutti quei bambini, ai quali è stata strappata l’infanzia con una violenza inaudita, un giorno possano diventare loro stessi terroristi e primi motori delle future tensioni tra i palestinesi e la popolazione israeliana. Il medesimo discorso riguarda Iran e Pakistan.

Iran pronto a combattere
Il Pakistan giustifica la risposta militare – foto: ansa – rationalinternational.net

Le azioni iraniane avranno un effetto duraturo e implicazioni sulle relazioni bilaterali” – riflette Ihsanullah Tipu Mehsud, direttore di The Khorasan Diary“sia nel campo della politica che della sicurezza”. Tuttavia, nonostante le diverse similitudini tra la questione israelopalestinese e iraniano-pakistana, è opportuno produrre la prima grande differenza. Almeno per ora, Teheran si è dimostrata più furba di Tel Aviv, pianificando interventi mirati contro i terroristi e risparmiando gran parte della popolazione stanziata sul territorio.

Mentre Benjamin Netanyahu ha aperto il fuoco in modo confusionario, come se volesse – concediamogli ancora un’espressione ipotetica – radere al suolo l’intera Striscia di Gaza, l’Iran ha garantito: “Abbiamo preso di mira solo il gruppo terroristico iraniano sul suolo del Pakistan”. Di tutta risposta, il Paese colpito ha risposto con la medesima “diplomazia”. I vertici hanno specificato che qualsiasi attacco militare venga effettuato sarà rivolto ai militanti. “Il Pakistan rispetta pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica islamica dell’Iran” – si legge.

Per il momento, dunque, si tratta di organizzazioni terroristiche che combattono contro le amministrazioni governative nemiche e viceversa. Nella speranza che tale onorevole scelta venga rispettata anche con il prolungarsi delle ostilità. “L’unico obiettivo” – afferma, per l’appunto, il Ministero degli Esteri pakistano – “è il perseguimento della sicurezza e dell’interesse nazionale”. Nel frattempo diversi missili hanno colpito il villaggio di Saravan, nella provincia iraniana di Sistan-Baluchistan. Più di nove persone hanno perso la vita.

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