Vladimir Putin, senza peli sulla lingua, esprime chiaramente il suo pensiero sui rivali ucraini. La risposta, questa, al monologo di Zelensky.
Volodymyr Zelensky costruisce i suoi monologhi pubblici sulla medesima retorica da quasi due anni. Il concetto di base è sempre lo stesso: per sconfiggere la Russia, è necessario cooperare con le principali potenze occidentali. Un appello, questo, accolto solo da alcuni dei giganti europei e temporaneamente inascoltato dagli Stati Uniti d’America. Non dovrebbe stupirci dunque l’ennesimo accorato appello del leader, in occasione del suo intervento al Forum economico di Davos. Oltre ad affrontare il tema della crisi climatica, si è a lungo discusso riguardo al conflitto russo-ucraino.
“Dobbiamo difenderci” – ribadisce – “difendere i nostri bambini e le nostre mogli, e possiamo batterlo sul terreno, lo abbiamo provato”. Ad onor del vero, è inusuale il fatto che il secondo esercito più potente del mondo abbia manifestato una tale difficoltà nello sconfiggere il quindicesimo. Come giustamente riflette il leader ucraino, se le forze armate giallo-blu sono riuscite a fronteggiare brillantemente l’offensiva russa, è possibile che, con una cooperazione più attiva, gli invasori vengano debellati definitivamente dal paese colpito. “Chi pensa che questa guerra riguardi solo noi – si sbaglia di grosso” – secondo il Premier, di fatto, il problema non risiede certo nella Russia in sé, bensì nel suo “zar” – responsabile di aver alimentato la guerra per ben tredici anni.
La risposta di Putin al monologo del rivale
Mentre Zelensky vaneggia su una cooperazione internazionale attiva, volta alla distruzione del colosso russo, il rivale – dal canto suo – si concede una sonora risata. Vladimir Putin, di fatto, ha spiegato pubblicamente di aver offerto all’Ucraina diverse possibilità nel corso degli anni. Negoziati ed accordi che sono stati periodicamente rifiutati e che, alla fine, l’hanno convinto della necessità di un confronto armato che potesse soddisfare le sue ambizioni e le sue mire espansionistiche.
Tali dichiarazioni seguono la rivelazione secondo cui le forze armate ucraine stiano colpendo le regioni russe, collocate al confine, nel vano tentativo di “distogliere l’attenzione dei loro concittadini e degli alleati occidentali dal fallimento completo della loro controffensiva”. Come ciliegina sulla torta, ha infine espresso il suo più sincero pensiero: “L’Ucraina ha rinunciato ai negoziati con la Russia, imbecilli, sarebbe tutto finito tempo fa”. Un chiaro sbeffeggiamento pubblico che implica dunque la sicurezza del leader russo di avere la vittoria in pugno. Una consapevolezza, questa, che oggettivamente risulta difficile da confutare.