Continuano le operazioni da parte degli Stati Uniti per rendere più sicuro il Mar Rosso. Assaltata un’imbarcazione in Somalia
Uno dei posti più pericolosi del mondo è attualmente la zona del Mar Rosso. Qui da ormai due mesi i ribelli Houthi stanno conducendo un’operazione di disturbo nei confronti delle navi commerciali occidentali che transitano a largo dello Yemen.
Dopo i numerosi attacchi e sequestri perpetrati dalle forze yemenite nei confronti di numerose imbarcazioni, gli Stati Uniti hanno deciso di reagire. Nei giorni scorsi – insieme alla marina britannica – hanno bombardato alcune postazioni missilistiche yemenite. Ma ora le operazioni sono sempre più dirette e pericolose.
Entrano in azione i Navy Seal
Le forze speciali americane hanno condotto un’operazione militare in funzione della missione di sicurezza nel Mar Rosso. I Navy Seals che stanziano sulla base navale mobile Uss Lewis B. Puller hanno assaltato un’imbarcazione che si trovava al largo delle coste della Somalia, in acque internazionali. A diffondere la notizia, secondo cui durante l’operazione sarebbero state sequestrate numerose armi iraniane dirette proprio in Yemen, è stato il Comando centrale degli Stati Uniti. Il blitz delle forze speciali statunitensi è stato condotto mediante l’utilizzo di elicotteri e droni. I Navy Seals hanno preso possesso di una barca a vela araba, modificata con sistemi di propulsione, arrestando i 14 membri dell’equipaggio e sequestrano un carico di armi.
Il generale americano Michael Erik Kurilla ha dichiarato che l’Iran sta continuando fornire armi letali e altri “aiuti avanzati” ai ribelli Houthi. Secondo il generale, infatti, si tratta di “un esempio di come (l’Iran, ndr.) semini instabilità in tutta la regione, violando la risoluzione di sicurezza 2216 delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. Le forze armate americane hanno fatto sapere che il lavoro con gli alleati internazionali proseguirà, con l’intento di scoprire i tentativi di destabilizzazione “oltre a ristabilire la libertà di navigazione”.
Dopo questa operazione gli Stati Uniti possono vantare un successo dal punto di vista militare e strategico. Tuttavia, non è affatto da escludere che l’apertura delle ostilità con i ribelli yemeniti possa aver rafforzato quest’ultimi. In questo momento, infatti, gli Houthi starebbero ottenendo un accrescimento del loro ruolo all’interno della regione, per via delle loro azioni di guerriglia nei confronti delle navi commerciali occidentali che transitano al largo dello Yemen. Secondo Mustapha Noman, analista ed ex diplomatico, il sogno dello Yemen sarebbe proprio quello di essere invasi dagli americani. In questo modo, conclude l’analista, diventerebbero in un attimo il simbolo della resistenza nella regione. Uno “status” quello ricercato, che garantirebbe supporto da parte di nuovi partner e soprattutto finanziamenti.