La situazione sul campo di battaglia per Kiev è sempre più critica. Ecco che cosa sta succedendo e perché per l’Ucraina è sempre più difficile
Il conflitto in Ucraina continua a mietere vittime e i cannoni, nemmeno con l’arrivo della neve, stanno tacendo. La Russia vuole continuare ad avanzare, mentre l’esercito di Kiev arranca.
Putin sa bene che questo potrebbe essere l’anno della svolta militare per lui, e ha deciso di puntare tutto. Dall’altro lato del fronte, infatti, anche il più inguaribile ottimista inizia a far fatica nel vedere dei risvolti positivi nel conflitto. Adesso anche per l’Ucraina le cose si stanno mettendo male.
Tutto dipende dagli alleati
Non sono giorni facili quelli che sta vivendo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, insieme alla popolazione. L’inverno è particolarmente duro, non solo dal punto di vista delle temperature, ma anche da quello militare. A rimarcarlo è Philip Breedlov, ex Comandante supremo delle forze alleate della Nato. Secondo Breedlov, la guerra potrà finire solamente in tre possibili modi. Molto dipenderà però dalla disponibilità degli alleati dell’Ucraina nel continuare a sostenere la causa di Kiev.
“Se non viene fatto qualcosa di diverso rispetto ad ora – afferma l’ex Comandante – allora l’Ucraina alla fine perderà, in quanto Mosca possiede più uomini di Kiev”. Secondo il generale americano, infatti, lo zar russo continua ad inviare uomini sul fronte come se fosse carne da macello. Le dimensioni e la conformità di questo conflitto, infatti, ha assunto in poco tempo tutte le caratteristiche di una guerra di trincea. In questo caso, infatti, il numero superiore di uomini rispetto alla forza avversaria potrebbe essere un elemento fondamentale che permetterà a Mosca di primeggiare in maniera definitiva.
Se l’Occidente abbandonasse definitivamente l’Ucraina, la Russia (nel secondo scenario di Breedlov) vincerebbe in maniera schiacciante. Nonostante il valore e l’intenzione di difendersi fino all’ultimo, decine di migliaia di soldati ucraini e civili moriranno. A quel punto, continua il comandante “la Russia prenderà il controllo del Paese, rendendolo nuovamente un proprio vassallo”. Tuttavia, questa opzione può essere ancora evitata, ma solo grazie alla partecipazione della coalizione occidentale.
A questo punto, infatti, il generale americano incoraggia gli alleati di fornire a Kiev “tutto ciò di cui hanno bisogno“. In questo caso si realizzerebbe quello che è il terzo scenario disegnato dal generale. Garantendo a Kiev la superiorità aerea su Mosca permetterebbe all’Ucraina di difendersi dai continui attacchi missilistici da parte degli aggressori. A quel punto Kiev potrebbe pensare non solo a mantenere tutti i suoi territori, ma anche di recuperare gran parte dei territori occupati illegalmente dalla Russia a partire dal 2014, come la Crimea e il Donbass. Tutto però sembra dipendere dallo sblocco dei fondi che il Congresso americano tiene ancora fermi in attesa di un trovato compromesso politico. Si tratta di 61 miliardi che potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte dell’ultimo Stato democratico ai confini della Russia.