Secondo il Washington Post Papa Ratzinger era l’unico a poter proteggere il Pontefice dai suoi oppositori più conservatori
Il famoso quotidiano americano riporta informazioni travolgenti sulla politica interna al vaticano. Sarebbe stato Ratzinger l’unico a proteggere il pontefice dai conservatori.
Per molti il rapporto tra Papa Francesco E Papa Benedetto XVI non sarebbe mai stato così idilliaco, tanto da giungere allo scontro di posizione più volte. Ma secondo il Washington Post il rapporto tra i due era ben più complesso e Joseph Ratzinger avrebbe avuto un ruolo determinante per placare gli oppositori del Santo Padre.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, Benedetto XVI era l’unico che riusciva mettere un freno agli storici oppositori di Papa Francesco: i più radicali del clero che contrastavano le posizioni progressiste dell’attuale Papa. Secondo i giornalisti che hanno firmato l’inchiesta del quotidiano americano, i due Papi si proteggevano a vicenda. La recente scomparsa del Papa emerito, infatti, i molti oppositori di Papa Francesco avrebbero avuto il via libera per mettere i bastoni tra le ruote alle riforme progressiste di Bergoglio.
Il fatto che Ratzinger non sia più vivo, per il Post, avrebbe provocato un aumento del dissenso da parte degli oppositori di Francesco. Proprio durante quest’ultimo anno, infatti, l’opposizione nei confronti del Santo Padre, riporta il quotidiano americano, sarebbe stata piena di attacchi “violenti e a volte blasfemi”. Tra questi quello del cardinale tedesco Gerhard Müller. Questo ha infatti definito blasfema la decisione di Papa Francesco di dare il via libera ai sacerdoti di benedire anche le coppie dello stesso sesso. Ma non solo. Alcuni giorni fa un sacerdote italiano ha definito Papa Francesco “Un usurpatore antipapa con uno sguardo cadaverico, verso il nulla”. Per il sacerdote è arrivata la scomunica solo alcuni giorni fa. Per finire, l’arcivescovo Viganò ha definito Papa Francesco un servo di Satana.
Secondo il quotidiano americano si tratta dell’ondata di opposizione più feroce dai tempi di Paolo VI. A quell’epoca, nel 1968, l’allora Papa rinnovò il divieto della Chiesa sul controllo artificiale delle nascite. A colpire Austen Ivereigh, il biografo di Papa Francesco, è “la mancanza di rispetto e deferenza verso l’autorità papale”. Secondo John Carro, lobbista della conferenza episcopale americana, ci sarebbe “un progetto più ampio per minare la sua credibilità”. Nella sua inchiesta, il Post conclude che, secondo le leggi della Chiesa, i chierici possono mettere in discussione il Papa. Tuttavia, vi è incredulità per via delle critiche eccessivamente feroci che sono state mosse nei confronti di Papa Francesco. Attacchi violenti che arrivano soprattutto dalla parte più conservatrice del clero.
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