Il pilota si prepara al decollo e, una volta sospeso in volo, si rende conto di dover necessariamente tornare indietro.
Due incidenti in meno di una settimana, l’incubo di tutti coloro che salgono scettici su un aereo, travolti dalla paura di volare. Meno di una settimana fa il Boeing 737 Alaska Airlines aveva eseguito un atterraggio di emergenza a causa dell’apertura improvvisa del portellone a 4.876 metri di altitudine. L’incidente è avvenuto circa sei minuti dopo il decollo ed ha inevitabilmente messo a rischio l’incolumità di 174 passeggeri visibilmente terrorizzati.
“Ogni aereo sarà rimesso in servizio solo dopo il completamento della manutenzione completa e delle ispezioni di sicurezza” – aveva stabilito il Ceo Alaska Airlines, Ben Minicucci. Ebbene, nonostante i controlli eseguiti da personale competente, si è ripresentato il medesimo problema. Il disagio ha implicato nuovamente il cambio di rotta del velivolo in volo.
I Boeing e la paura di volare
“La crepa non ha influenzato il controllo o la pressurizzazione del volo” – ha spiegato il portavoce della All Nippon Airways (Ana), dopo che il Boeing 737 è atterrato nuovamente presso l’aeroporto di partenza a causa di una crepa sul finestrino della cabina di pilotaggio. Il velivolo avrebbe dovuto lasciare la città di Sapporo, nell’Hokkaido, per raggiungere Toyama, ma la presenza di un’anomalia ha costretto il personale di bordo ad un cambio di rotta. La manovra non ha implicato rischi per i 59 passeggeri, i quali hanno superato illesi il disagio. “Queste cose a volte succedono” – le parole dell’esperto di aviazione John Strickland – “Qualcosa può aver colpito la finestra, ad esempio un uccello, un grosso chicco di grandine, non è una cosa inaudita”.
Parole, queste, che avrebbero avuto un peso diverso, se non fosse che – proprio pochi giorni fa – si è consumato un disguido simile su un modello 737 Max 9. E’ importante sottolineare, di fatto, che l’aereo Ana non rappresenta certo un velivolo di vecchia generazione, di conseguenza non avrebbe dovuto incorrere a rischi simili in fase di decollo. Ad ogni modo, considerando la sempre più frequente manifestazione di anomalie in volo, l’Agenzia americana per l’aviazione civile (Faa) ha imposto lo stop di tutti gli aerei Boeing 737 Max 9, in modo che personale competente possa verificare lo stato dei mezzi e garantire che non si presentino ulteriori problemi di sicurezza, in nome soprattutto della salvaguardia dei passeggeri e dello stesso personale di bordo.