Nel conflitto in Medio Oriente sorge un nuovo e sempre più minaccioso nemico di Israele e quindi degli USA: gli Houthi.
Gli Houthi sono un gruppo di circa 20.000 combattenti sciiti. Essi appartengono al ramo zaidita dell’Islam e stanno emergendo come un nuovo nemico degli USA. Perché possiamo dire questo? Prima di tutto sono alimentati da armi e sostegno finanziario iraniano. Inoltre il controllo che hanno esercitato sul Nord dello Yemen negli ultimi anni li ha resi protagonisti di una guerra civile. Guerra che ha causato centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati, mettendo a repentaglio la stabilità della regione.
Il loro legame con l’Iran è cruciale per comprendere la loro crescente minaccia. Gli Houthi si identificano con la fede sciita, mentre l’Arabia Saudita, principale avversaria, è a predominanza sunnita. Questa divisione teologica è alla base di molte tensioni nel mondo islamico. E gli Houthi, sostenuti dall’Iran a maggioranza sciita, trovano il loro principale avversario nell’Arabia Saudita, un baluardo dell’Islam sunnita. Il conflitto tra sciiti e sunniti, spesso trascurato nell’opinione pubblica occidentale, è una delle cause principali di instabilità nel mondo islamico. Gli Houthi, originariamente mossi dalla volontà di resistere all’influenza saudita nello Yemen, si sono evoluti sotto la guida di Hussein Badreddin al-Houthi, fondatore del movimento, negli anni ’80.
Le alleanze e gli attacchi
Nel corso degli anni, gli Houthi hanno esteso la loro sfera d’influenza. Si sono alleati con la minoranza sciita per rovesciare il presidente Ali Abdullah Saleh, accusato di corruzione e connivenza con i sauditi. Anche se Saleh si dimise nel 2012, gli Houthi mantennero la loro alleanza con lui e si scontrarono con il presidente sostenuto dall’Occidente, Abd Rabbu Mansour Hadi. La guerra civile che ne seguì ha provocato una crisi umanitaria, con centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati. Nonostante lo Yemen abbia un governo riconosciuto a livello internazionale, gli Houthi controllano la parte del paese più strategica, vicina allo stretto di Bab el-Mandeb, una rotta marittima cruciale tra il Golfo di Aden e il Mar Rosso.
L’escalation della minaccia rappresentata dagli Houthi è evidente nei recenti attacchi, in cui hanno ribadito il sostegno ai terroristi palestinesi di Hamas e lanciato razzi verso Israele. Infatti da novembre le forze Houthi hanno attaccato le navi nel Mar Rosso più di 100 volte con droni e missili. Questo comportamento aggressivo è alimentato dal supporto iraniano, che fornisce armi e sostegno logistico. L’Iran, tuttavia, nega il coinvolgimento diretto, cercando di evitare una guerra aperta in Medio Oriente che potrebbe minacciare il suo regime. Gli Houthi cercano consenso nel Medio Oriente sfidando Israele e cercando riconoscimento globale. Infatti nel nord dello Yemen oggi le truppe sfilano gridando: «Allah è grande, morte agli Usa e a Israele». Il loro vero nemico, tuttavia, rimane l’Arabia Saudita, che ha cercato di aprire a Israele e contenere l’influenza iraniana nella regione.
Resta da vedere a cosa porteranno questi nuovi sviluppi nel già teso e difficilissimo contesto del conflitto in Medio Oriente.