Quali saranno le conseguenze e gli impegni da rispettare per l’Italia dopo gli attacchi in Yemen da parte degli Usa e della Gran Bretagna
Le forze armate statunitensi e britanniche hanno deciso di attaccare le basi missilistiche dei miliziani Houthi, in Yemen. Una decisione arrivata a seguito dei continui attacchi da parte degli yemeniti nei confronti delle navi commerciali che transitavano nel Mar Rosso.
L’attacco è stato lanciato da una coalizione militare di cui fa parte anche il nostro Paese (che però non ha partecipato ai bombardamenti). Per questo in molti si stanno chiedendo quali saranno le ripercussioni e quali impegni da rispettare per l’Italia dopo gli attacchi in Yemen da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
Cosa dovrà fare l’Italia
È stato un attacco “necessario” quello degli Stati Uniti nei confronti dei siti missilistici dei ribelli Houthi. Sono state bombardate decine di postazioni yemenite da cui venivano lanciati droni e missili (anche balistici) verso le imbarcazioni commerciali che attraversano il Mar Rosso. Tuttavia, gli attacchi nei confronti dell’organizzazione paramilitare che controlla gran parte dello Yemen – sostenuti inoltre dall’Iran – potrebbe scatenare un’escalation non indifferente nella regione. Il timore è che possa coinvolgere anche altri soggetti internazionali, tra cui l’Italia.
Il nostro Paese, infatti, fa parte della coalizione che si sta occupando della situazione tesa nel Mar Rosso. Tuttavia non ha partecipato agli attacchi compiuti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha spiegato che l’Italia era stata informata dell’imminente attacco e che non ha preso parte ai bombardamenti. Ogni azione di guerra, ha spiegato il ministro, deve essere discusso in parlamento. Ad ogni modo, è stato ribadito “il sostegno politico dell’Italia a questa azione“. L’Italia, infatti, ha definito l’operazione come una difesa del “traffico marittimo internazionale”. Tuttavia, in molti si chiedono quale sarà il ruolo dell’Italia in caso di escalation.
Il traffico marittimo diretto verso l’Italia è piuttosto elevato. Ecco perché gli attacchi Houthi stanno danneggiando anche gli interessi commerciali del nostro Paese, che vede il rischio di una deviazione delle rotte verso i porti dell’Atlantico. L’Italia, infatti, ha espresso grosse preoccupazioni a riguardo, con molte aziende italiane che esportano i loro prodotti in Asia che hanno mostrato segni di sofferenza per via della situazione. Ad ogni modo, l’azione militare dovrebbe restare in mano agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, con il governo italiano che preferisce attendere gli sviluppi della situazione.
Tuttavia, esiste un presidio militare italiano nelle acque interessate, che potrebbe intervenire in caso di attacco o di necessità di azioni difensive. Ad ogni modo, tutto dipenderà da come evolve la situazione. Se questa dovesse peggiorare – con gli attacchi Houthi che si moltiplicano – allora non sono escluse ulteriori azioni militari, a cui potrebbe prendere parte anche il nostro Paese.