Iniziato il processo in cui lo Stato ebraico è accusato di genocidio nei confronti dei civili palestinesi. Presentate le prove da parte dell’accusa
La Corte Internazionale di Giustizia, l’organo giudiziario che fa parte delle Nazioni Unite, dovrà esprimersi sulle accuse rivolte ad Israele da parte del Sudafrica e di numerosi soggetti internazionali.
Tel Aviv è stata infatti formalmente accusata di aver compiuto un genocidio a Gaza e la prima udienza si è svolta nel Palazzo della Pace dell’Aia, in Olanda. Le accuse hanno portato circa 500 dichiarazioni di pubblici ufficiali per dimostrare che Israele sta compiendo un vero genocidio. Mentre Tel Aviv si difende, però, le accuse non si placano e i combattimenti continuano.
Le accuse nei confronti di Israele
Secondo Pretoria, Israele avrebbe violato gli obblighi previsti dalla Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio del 1948. Secondo le accuse, infatti, Tel Aviv avrebbe commesso atti e condotte di genocidio nei confronti del popolo palestinese. Oltre agli atti militari, sarebbero stati imputati ad Israele anche azioni di “intento genocidiario”, come ad esempio l’impedimento dell’arrivo di beni alimentari e di prima necessità a Gaza. Questo avrebbe ulteriormente aggravato la situazione dei civili presenti a Gaza, causando una pesante carestia che ha provocato decine di migliaia di vittime.
I membri dell’organizzazione Law for Palestine hanno raccolto un report che include più di 500 dichiarazioni di personale militari, pubblici ufficiali in cui vengono mostrati episodi di istigazione al genocidio dei palestinesi. Nel catalogo sono presenti riferimenti ad ordini divini per massacri indiscriminati, i linguaggio senza umanità nei confronti dei palestinesi, la rimozione ideologica, e numerose altre istigazioni da parte di pubblici ufficiali. Tra quest’ultime figurano espressioni come “tutti terroristi”, “parenti di terroristi” o “animali”. Ma numerosi altri sono stati gli inviti ad “distruggere”, “annientare”, “radere al fuoco”, “cancellare dalla faccia della terra” e molte altre.
Secondo le accuse, questi atteggiamenti sono indicatori di una volontà di portare avanti un’azione militare di stampo eliminazionista. Durante l’udienza sono stati proiettati anche video registrati da soldati israeliani in cui si vede la distruzione di università, case, scuole e interi quartieri. In alcuni video si sentono frasi in cui alcune persone ironizzano sul fatto che non si trovino “più bambini”. Mentre in altri ci sono scene di soldati in cui cantano di essere arrivati a Gaza per “eliminare la stirpe di Amalek”, così come lo slogan “non ci sono civili non coinvolti”.