Il relatore Onu accusa l’esercito israeliano di aver provocato un vero genocidio nei confronti della popolazione palestinese
Si è aperta all’Aja l’udienza che ha a che fare con le accuse di genocidio a Gaza rivolte nei confronti di Israele. Le udienze presso la Corte internazionale di giustizia saranno pubbliche e rispondono alle richieste del Sudafrica.
In una nota, la Corte ha spiegato che le udienze comporteranno l’analisi della richiesta di “indicazioni di misure provvisorie contenuta nella richiesta del Sudafrica“. È stato il Paese africano, infatti, a muovere causa contro lo Stato Ebraico. Intanto il relatore speciale Onu afferma: “Ci sono prove di Genocidio”.
La richiesta da parte del Sudafrica è quella di individuare misure nei confronti di Israele che possano “proteggere da ulteriori e irreparabili danni ai diritti del popolo palestinese“. Dunque gli esponenti dello Stato ebraico compariranno davanti ai giudici della Corte internazionale di giustizia e non è detto che l’esito di questa udienza non possa avere ripercussioni serie anche sull’andamento del conflitto in corso tra Israele e Hamas. Si tratta della prima volta che Israele subisce un processo ai sensi della Convenzione sul genocidio della Nazioni Unite. Questa era stata realizzata e firmata dopo la Seconda guerra mondiale, proprio per via del genocidio compiuto dai nazisti nei confronti degli ebrei.
Dal canto suo, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha giudicato l’udienza presso la Corte internazionale, “una falsa“. Netanyahu ha infatti respinto le accuse mosse dal Sudafrica, mentre il presidente Herzog ha affermato che verrà presentato un caso di “autodifesa”. Il presidente israeliano ha infatti sostenuto che l’esercito israeliano stia facendo “il massimo” per evitare che le vittime civili a Gaza aumentino. Israele ha scelto l’ex giudice della Corte suprema Aharon Barak.
Il giudice 87enne è sopravvissuto all’Olocausto ed è stato procuratore generale ed è un magistrato che gode di stima a livello internazionale. Per la difesa di Israele è stato scelto il professor Malcolm Shaw, esperto di diritto internazionale. Ma intanto volano le accuse. Secondo il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alloggio, Balakrishnan Rajagopal, il 56% delle abitazioni a Gaza è stato distrutto o danneggiato. “La Corte Internazionale di Giustizia – ha detto Rajagopal – dovrebbe considerare questo come una prova del genocidio“. In difesa di Israele sono intervenuti gli Stati Uniti, escludendo che vi siano atti che costituiscano genocidio. Tuttavia, si annuncia un processo piuttosto lungo e complesso, con una tensione crescente che potrebbe provocare incidenti diplomatici non indifferenti.
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