Donald Trump reclama l’immunità e attacca i suoi oppositori politici. Persino Barak Obama finisce nel mirino dell’imprenditore.
Donald Trump persevera nella rivendicazione dell’immunità presidenziale. Peccato che suddetto privilegio sia riservato ai delegati del Congresso e si esaurisca al termine delle sessioni parlamentari. “Non è un re, non gode dell’immunità a vita” – rispondono scettici i tre giudici della corte d’appello che dovranno definire la colpevolezza o l’innocenza del controverso imprenditore. E quando il vento non soffia in suo favore, il tycoon – prevedibilmente – passa dunque alle minacce: “Se continuano a perseguirmi c’è il rischio di caos” – ha sentenziato.
Un monito che, ad onor del vero, non va certo sottovalutato. I cittadini americani, di fatto, non dimenticano l’assalto al Campidoglio – datato 6 gennaio 2021 – consumato in seguito alla dipartita dell’inquilino della Casa Bianca. L’escalation, la cui origine risiedette nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020, decretò l’inizio della lunga battaglia legale che vede tutt’oggi Donald Trump convocato spesso e volentieri nelle aule del tribunale. Un edificio che, probabilmente, l’ex leader americano ha frequentato più delle sedi del potere americano.
La minaccia di Donald Trump
Il tycoon ha riservato un pensiero tanto a Joe Biden, quando al suo stesso predecessore – Barak Obama. Egli ha sottolineato quello che secondo lui rappresenta un accanimento del Dipartimento di Giustizia, i cui membri non hanno utilizzato il medesimo approccio scrupoloso per i candidati democratici. Joe Biden effettivamente non è estraneo alle indagini federali, in quanto potenzialmente coinvolto negli affari esteri illegali del figlio Hunter. Per quanto riguarda invece il 44esimo Presidente degli Stati Uniti, Trump ha tuonato: “Se mi negano l’immunità, avrebbero dovuto negarla anche ad Obama” – in riferimento alla guerra dei droni, concentrata principalmente nello Yemen e responsabile della morte di più di mille civili.
In difesa del marito è intervenuta l’ex First Lady Michelle Obama, la quale ha espresso la sua preoccupazione in merito all’approccio autoritario del candidato repubblicano. Le sue remore nascono dal fatto che “a volte si dia per scontata la democrazia”, fatale errore che porta quest’ultima a definirsi “terrorizzata da quello che potrebbe succedere”. E mentre gli oppositori politici si interrogano sul futuro della Nazione, Donald Trump si prepara alle primarie repubblicane per la Casa Bianca in Iowa, dove dai sondaggi emerge lo schiacciante divario a sfavore dei rivali.