Adolfo Macias è evaso di prigione. Il Presidente Noboa, consapevole del pericolo, ha proclamato lo stato di emergenza in Ecuador.
Daniel Noboa, Presidente dell’Ecuador, ha proclamato lo stato d’emergenza. Adolfo Macias, leader della più pericolosa organizzazione di narcotrafficanti stabilita sul territorio – Los Choneros, è evaso di prigione e, da allora, nel Paese imperversa il caos. In seguito alla fuga del criminale efferato, i civili hanno subìto una serie di rappresaglie da parte di uomini armati ed opportunamente coperti in volto. Le autorità pensano ad un tentativo dei suoi seguaci – più di 8mila – di disorientare le forze dell’ordine e impedire la sua cattura. Persino alcuni agenti sono stati trattenuti in ostaggio all’interno delle strutture penitenziarie dove operavano.
Uno di loro, con un mitra puntato in volto, ha dovuto pronunciare una minaccia destinata a Noboa: “Hai dichiarato guerra e avrai guerra”. Tale sentenza si riferisce alla scelta del Presidente di stringere la presa intorno alle organizzazioni criminali e di narcotrafficanti. Una decisione meditata in occasione della campagna elettorale, durante la quale uno dei candidati alla presidenza – Fernando Villavicencio – è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. L’assassinio del politico venne successivamente associato ad una rappresaglia dei collaboratori di Macias. La fuga del leader dei Los Choneros – noto come Fito – mina quindi la sicurezza della popolazione ecuadoregna.
Guerra interna in Ecuador
Una serie di rappresaglie armate si sono verificate in Ecuador nelle ultime ore. In particolare un gruppo di narcotrafficanti ha fatto irruzione negli studi televisivi del canale pubblico TC Televisiòn di Guayaquil, per poi trattenere in ostaggio i presenti. L’attacco è fortunatamente fallito e tutti i dipendenti della redazione sono stati liberati. Nella stessa cittadina, il sindaco Aquiles Alvarez ha denunciato rapine, sparatorie e saccheggi presso diverse attività commerciali. Il medesimo modus operandi è stato applicato nella capitale Quito, dove cinque persone hanno perso la vita a causa dei proiettili vaganti ed uno studente è rimasto ferito.
In merito sono intervenuti gli Stati Uniti, i cui vertici hanno garantito il pieno sostegno al Presidente, oltre a sottolineare di aver intenzione di mantenere i contatti con Noboa in modo da ottenere periodicamente degli aggiornamenti. Di tutta risposta, la nostra Ambasciata Italiana in Ecuador ha tranquillizzato i connazionali ed ha spiegato come stia seguendo “con la massima attenzione gli sviluppi della situazione in corso”. Nel frattempo Adolfo Macias si sta godendo la libertà ritrovata, anche se – è opportuno sottolineare – la sua esistenza nella struttura penitenziaria è stata ben diversa da quella degli altri detenuti. Tra feste, fuochi d’artificio e trattamenti di favore, il leader dei Los Choneros è stato definito “il nuovo Pablo Escobar”.