Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha raggiunto nuovamente Israele. Joe Biden vuole che Netanyahu tuteli i civili.
Martedì 9 gennaio Anthony Blinken ha fatto visita a Benjamin Netanyahu per discutere del conflitto israelopalestinese. Per quanto il Segretario di Stato americano abbia garantito al leader il pieno sostegno nella lotta contro i terroristi di Hamas, egli ha al contempo ribadito la necessità di ridimensionare le tensioni consumate nei confini della Striscia di Gaza. L’invito della comunità internazionale rimane dunque il medesimo: l’attuazione di operazioni militari mirate ai veri nemici, in modo da risparmiare i civili. “Non è tempo di parlare dolcemente con Hamas” – la risposta del Ministro Itamar Ben Givir – “ma di usare un grosso bastone“.
Israele rifiuta la soluzione a due Stati, mentre le principali potenze mediorientali ritengono che la creazione dello Stato palestinese rappresenti l’unica via d’uscita alla guerra che – in realtà – imperversa da decenni. Anthony Blinken, reduce dall’incontro con i leader di Emirati Arabi, Arabia Saudita, Turchia, Grecia, Giordania e Qatar, ha quindi esposto suddette richieste a Benjamin Netanyahu. Egli – prevedibilmente – ha tergiversato, portando nuovamente il focus del dibattito sul conflitto in corso che – a detta del leader israeliano – nasce esclusivamente dalla mente crudele dell’organizzazione terroristica di Hamas. E come ciliegina sulla torta, Israele ha attaccato l’Unrwa – Organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi.
Troppi morti a Gaza
Shin Bet – agenzia dell’intelligence israeliana – ha rivelato alla radio militare di aver avuto accesso a prove inconfutabili riguardo la presunta collaborazione dell’Unrwa e di Hamas. Secondo i vertici del servizio di sicurezza israeliano, alcuni dipendenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi avrebbero partecipato attivamente all’attentato del 7 ottobre. Teoria, questa, che per il momento non è stata né smentita, né tantomeno confermata dai diretti interessati. Non contento, Israele ha poi ribadito la sua posizione di sfiducia nei confronti dell’Onu, giocandosi la carta del bambino israeliano trattenuto da Hamas nei tunnel di Gaza: “E voi preferite discutere del cessate il fuoco?” – ha incalzato l’ambasciatore Gilad Erdan.
Nonostante questo, grazie alla mediazione di Anthony Blinken, lo Stato ebraico ha acconsentito ad un sopralluogo dei volontari dell’Onu a Gaza, in modo che un “giudice esterno e imparziale” possa verificare la reale – e oggettivamente nota – condizione dei civili palestinesi. E’ inoltre intervenuto sulla questione Joe Biden, dichiaratamente a favore della causa israeliana, il quale ha però espresso le sue perplessità in merito al numero sempre crescente di morti sul territorio palestinese – cifra che, per altro, contempla ben pochi miliziani e troppi cittadini comuni. Il bilancio delle vittime – soprattutto in riferimento ai bambini – è “troppo alto”: con queste parole il Presidente degli Stati Uniti ha intimato implicitamente il “caro amico” ad allentare la presa.