Giappone, 200 persone non si trovano

La situazione nella regione di Ishikawa è critica. Il bilancio delle vittime sale, così come il numero di dispersi sotto le macerie.

Il bilancio delle vittime sale inesorabilmente: 126 persone hanno perso la vita, altrettante risultano disperse e 500 hanno riportato ferite più o meno gravi. Le scosse di assestamento aggravano ulteriormente la situazione, in quanto sfavoriscono le iniziative di soccorso delle autorità locali. Nel weekend i cittadini dovranno affrontare la prima nevicata del 2024, fattore che rappresenta un’ulteriore aggravante per tutti coloro che si trovano, tutt’oggi, imprigionati sotto le macerie. Le strade poi, lacerate e deformate dal sisma di magnitudo 7.6, impediscono alle ambulanze di raggiungere le zone rosse.

Una corsa contro il tempo
Ishikawa conta le vittime – foto: ansa – rationalinternational.net

La prefettura di Ishikawa ha denunciato la morte di 69 persone nella città di Wajima, alla quale segue Suzu con un bilancio di 38 vittime. Tra i più gravi, un bambino di cinque anni – travolto dall’acqua bollente durante il terremoto – si stava finalmente riprendendo dalle ustioni, per poi spegnersi improvvisamente a seguito di un’inaspettata degenerazione delle sue condizioni di salute. Per quanto la comunità giapponese abbia consapevolezza di vivere in una terra pericolosamente sismica, le strategie preventive non hanno resistito alla potenza delle ultime scosse: i tetti sono crollati, impedendo ai residenti di fuggire.

Il Giappone conta le vittime

Le scosse di terremoto, oltre a distruggere intere zone residenziali, hanno danneggiato il sistema idrico locale, così come alcuni dei bacini di riserva stabiliti sul territorio. Le autorità hanno provveduto a raggiungere le zone rosse con un elicottero carico di cibo, medicine e soprattutto acqua. Nel frattempo, in prossimità della costa, l’energia elettrica è stata finalmente ripristinata. Oltre 30mila persone sono state evacuate e condotte presso l’auditorium della cittadina. Qui, hanno incontrato personale competente e operatori sanitari pronti ad assistere le famiglie.

Dispersi sotto le macerie
Diversi dispersi sotto le macerie: 500 persone ferite – foto: ansa – rationalinternational.net

La comunità internazionale, profondamente toccata dagli ultimi avvenimenti, ha inviato messaggi di sostegno e condoglianze al Primo Ministro giapponese Fumio Kishida. Persino il leader nordcoreano Kim Jong Un ha riservato un pensiero inusuale alla nazione colpita. L’indiscrezione, diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency, ha trovato conferma nelle parole di ringraziamento di Kishida, il quale ha sottolineato come il Giappone non riceva messaggi simili dalla Corea del Nord dal 1995. Quella delle autorità giapponesi è una corsa contro il tempo: giorno dopo giorno, la possibilità di salvare i civili imprigionati sotto le macerie si trasforma in una vana speranza.

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