I giornalisti muoiono nella Striscia di Gaza. Le bombe privano loro del sacrosanto diritto di diffondere aggiornamenti ed informazioni.
Non vi è pace a Gaza, né per la popolazione civile e né per i giornalisti. I garanti della verità continuano a morire, travolti dal fuoco deliberato dei raid israeliani. La storia di uno di loro era divenuta virale nelle scorse settimane. Parliamo di Wael Dahdouh, capo della redazione palestinese di Al Jazeera – rete all news trasmessa in Qatar. Egli scoprì della morte di sua moglie, suo figlio e sua figlia durante una diretta del 25 ottobre. Le sue lacrime e la sua disperazione, associate alla resilienza e alla volontà di proseguire il suo operato, lo trasformarono in un simbolo della lotta in nome della libertà.
Fu proprio lui a denunciare i continui attacchi mirati ai giornalisti palestinesi, tanto che egli stesso rimase ferito da un’operazione delle forze di difesa israeliane (Idf). “Al Jazeera Media Network condanna fermamente gli attacchi delle forze di occupazione israeliane contro le auto dei giornalisti palestinesi” – aveva tuonato l’emittente, accusando Israele di “violazione dei principi della libertà di stampa”. Sono i reporter, di fatto, a diffondere informazioni e aggiornamenti riguardo gli avvenimenti che si consumano a Gaza. Senza di loro, potremmo accedere esclusivamente alla versione della coalizione che governa lo Stato ebraico.
I giornalisti palestinesi muoiono a Gaza, così come la popolazione civile imprigionata nei suoi confini. Mustafa Abu Thuraya e il 27enne Hamza Dahdouh sono rimasti coinvolti nell’ennesimo raid israeliano. Si trovavano a sud di Khan Younis, dove – negli ultimi giorni – i comandi militari hanno ordinato all’esercito di concentrare le proprie forze. Un missile ha colpito l’auto dove viaggiavano i due fotoreporter. Il loro obiettivo era raccontare la sofferenza palestinese e il terrore negli occhi dei bambini che, in pochi mesi, hanno perso tutto.
Hamza era il figlio di Wael e, proprio come il padre, stava svolgendo coraggiosamente il suo lavoro. Israele macchia così, nuovamente, la sua “onorevole” causa, mostrando un’efferatezza tanto spietata quando quella che viene imputata ai terroristi di Hamas. E in questa lotta tra le due organizzazioni, le prime vittime sono – come sempre – coloro che sono estranei a tutti questi sconsiderati giochi di potere. La famiglia di Dahdouh è stata decimata dal fuoco. Hamza era l’ultimo dei figli sopravvissuti al conflitto israelopalestinese, Wael è rimasto solo.
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