Ci sarebbero numerosi elementi che dimostrerebbero che Israele ha interesse a continuare la guerra e allargarla
La guerra in Medio Oriente continua senza sosta e, mentre si sta per entrare nel terzo mese di conflitto, potrebbe iniziare a delinearsi una serie di obiettivi da parte di Tel Aviv.
Uno di questi, secondo Nathalie Tocci – direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma – potrebbe essere addirittura un allargamento del conflitto. Ospite a Tagadà, su La7, l’analista geopolitica ha affermato che Israele potrebbe avere un grande interesse nel continuare la guerra, ma non solo. Tel Aviv starebbe addirittura cercando di allargare la guerra, coinvolgendo un maggior numero di soggetti.
Israele vuole cancellare Hezbollah
La politologa ha spiegato che nell’ultimo periodo alcune cose siano cambiate sul campo di battaglia e geopolitica. Per Israele, infatti, forse ora converrebbe un allungamento del conflitto, cosa che appariva invece non conveniente fino a pochi mesi fa. Il 7 ottobre gli analisti erano concordi nel dire che l’Iran, e in particolare i miliziani di Hezbollah, non avevano interesse ad entrare in conflitto aperto con Israele. Tuttavia, ora potrebbe emergere un interesse da parte di Israele. Un paradosso, ha spiegato la Tocci, che potrebbe porre le radici nel fatto che Israele, dopo quasi tre mesi di guerra, non è ancora riuscito a raggiungere il suo obiettivo principale: sradicare Hamas.
L’organizzazione paramilitare palestinese, infatti, esiste ancora e continua a resistere all’esercito molto meglio armato e organizzato di Tel Aviv. Secondo la politologa potrebbe essere scontato pensare che Israele non abbia alcun interesse nell’allargare il conflitto, ma in realtà potrebbe essere vero il contrario. L’obiettivo di una parte dell’establishment politico israeliano, secondo la Tocci, potrebbe essere quello di coinvolgere nella guerra anche Hezbollah, strettamente correlato con l’Iran, in modo da distruggere anche questa organizzazione. Negli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicati gli scontri a nord di Israele e questo potrebbe essere quindi un segnale che mostra l’intenzione di Tel Aviv.
Nonostante le promesse di un’azione militare in risposta all’invasione da parte di Israele nella Striscia di Gaza, Hezbollah si trova in una situazione di grande debolezza. Questo potrebbe infatti essere un ottimo momento per l’esercito israeliano di condurre operazioni pesanti contro i vertici dell’organizzazione paramilitare. L’uccisione del numero due di Hamas proprio a Beirut potrebbe essere infatti il tentativo da parte di Israele di alzare ancora la tensione al confine. Un episodio che potrebbe scaldare ancora di più gli animi, fino a fornire all’esercito di Tel Aviv il pretesto ideale per attaccare e distruggere la formazione militare con cui da anni combatte.