Tragedia a Castelfranco Emilia. Il 14enne scomparso il 3 gennaio è poi stato ritrovato morto, si è sparato con la pistola del padre.
A Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, una tragica storia ha scosso la l’intera comunità locale. Le forze dell’ordine hanno ritrovato un giovane di 14 anni, che era scomparso il 3 gennaio, morto con un colpo di pistola, non lontano da casa sua.
Infatti, il corpo del ragazzo senza vita giaceva in via Prati, frazione Gaggio, nelle vicinanze del parco di Villa Sorra. La famiglia ha sperato fino alla fine che il giovane fosse ancora vivo, ma questa speranza è andata in frantumi con il ritrovamento del giovane e la conferma che fosse proprio lui. La pistola utilizzata sembra appartenere al padre del giovane, un funzionario della Questura di Modena. Ora si cercherà solo di fare chiarezza sulla vicenda.
Si tratterebbe di un suicidio
Il padre del ragazzo, impiegato come guardia giurata, deteneva legalmente l’arma, ma la dinamica del gesto resta avvolta nel mistero. Il ragazzo non avrebbe lasciato nessun messaggio di spiegazione, e le indagini ora si concentreranno sulla modalità di custodia dell’arma, per comprendere come il ragazzo abbia avuto accesso a essa. Le autorità avevano attivato il protocollo per le persone scomparse il 3 gennaio, quando la famiglia ha segnalato la sua sparizione. Il sindaco Giovanni Gargano aveva dichiarato che non c’erano molte tracce a parte il telefono che era ancora raggiungibile. Le ricerche si sono intensificate, coinvolgendo forze dell’ordine, soccorso e persino droni.
Il giovane, studente di un istituto superiore a Modena, era descritto come sportivo, senza apparenti problemi o disagi. La famiglia, sotto shock, aveva presentato denuncia, e il padre si era accorto quasi immediatamente della mancanza dell’arma da casa. Il ritrovamento del corpo avvenuto in via Prati ha scosso tutta la comunità. Le indagini svolte dalla polizia non lasciano dubbi sulla natura del gesto: si tratta di un suicidio. Non sono stati rinvenuti messaggi o biglietti esplicativi, e il telefono del giovane verrà analizzato per comprendere gli ultimi contatti.
Il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano, ha espresso le condoglianze della città alla famiglia colpita da questa tragedia. Anche i colleghi del padre, presenti sul luogo del ritrovamento, si sono mostrati sconvolti. L’uomo, un dipendente “civile” del ministero dell’Interno, rivestiva un incarico in un ufficio amministrativo della Questura. Oltre al telefono, l’arma sarà sequestrata nell’ambito delle indagini in corso. La comunità locale si stringe nel dolore cercando di confortare la famiglia del giovane. E tutti si chiedono il perché di questo drammatico gesto.