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Esteri

Israele complica tutto

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Gianluca Merla

Le ultime evoluzioni del conflitto in Medio Oriente hanno cambiato molte cose sul tavolo delle trattive. E si cerca di capire come proseguire

Se sul fronte militare non si intravedono possibilità – almeno per ora – che le armi possano finalmente tacere, su quello diplomatico ci si riponeva una grande speranza per una conclusione del conflitto.

I colloqui di pace ora sono un miraggio (ansa) – Rationalinternational.net

Dopo la tregua di una settimana che aveva permesso a molti cittadini palestinesi di abbandonare le proprie case in sicurezza, non c’è stato più alcun spiraglio per poter arrivare ad un accordo. E ora le cose si complicano, perché dopo l’uccisione del numero due di Hamas, lo spazio per le trattative sembra essere concluso definitivamente.

Non c’è più spazio per trattare

Le ultime ore sono state particolarmente intense per quanto riguarda l’andamento della guerra in Medio Oriente. L’esercito di Tel Aviv ha infatti fatto sapere di aver ucciso quello che viene considerato il numero due di Hamas, ovvero Saleh al-Arouri. L’uomo sarebbe stato ucciso mentre era a Beirut, nel Libano e questo evento è stato accolto con grande stupore dai media internazionali. L’uccisione di al-Arouri rappresenta un colpo piuttosto pesante per Hamas, ma aggiunge senza dubbio ulteriore tensione e odio tra le due fazioni. I colloqui di pace, infatti, sembrano essere sempre più complessi dopo l’uccisione del numero due di Hamas.

L’uccisione del numero 2 di Hamas ha complicato le cose (ansa) – Rationalinternational.net

I negoziati per poter arrivare finalmente ad un accordo, infatti, si sono interrotti in maniera inequivocabile e ora una pace sembra essere sempre più un miraggio. L’esercito israeliano ha infatti sempre dichiarato che il suo obiettivo numero uno fosse quello di distruggere completamente Hamas, ma la tregua di alcune settimane fa aveva fatto ben sperare. Tuttavia, ora tutto sembra essere fermo e la tensione ha raggiunto livelli mai visti prima. In questo momento, infatti, la priorità sembra quella di prevenire un’ulteriore escalation nella regione. Potrebbero infatti esserci azioni di rappresaglia da parte degli alleati di Hamas che potrebbero infiammare ancora di più la situazione nella regione.

Il quotidiano israeliano Haaretz, riportando fonti diplomatiche arabe, ha parlato di colloqui fra le parti che mirano ad evitare che ci siano ulteriori incidenti e scontri. In particolare, la situazione sembra essere particolarmente difficile soprattutto a nord di Israele. La tensione al confine con il Libano, dove le forze di Hezbollah continuano a scontrarsi con l’esercito israeliano, è sempre più alta. L’uccisione di Saleh al-Aroui avrebbe cambiato totalmente la situazione diplomatica e ora nessuno si aspetta più alcun progresso.

Gianluca Merla

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