Aumentano le tensioni dopo le dichiarazioni del ministro dell’estrema destra Israeliana: “Aperte le trattative con il Congo”
Secondo quanto riportano alcuni media israeliani, il governo di Tel Aviv sarebbe pronto ad incoraggiare l’immigrazione di massa da parte dei cittadini di Gaza verso il Congo.
Si tratterebbe di un’intenzione tutt’altro che ipotetica e che alcuni esponenti dell’estrema destra israeliana, primi su tutti i ministri Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, starebbero sostenendo con forza. Ecco che cosa sta succedendo e quali sono le reali intenzioni del governo israeliano.
Le proteste della comunità internazionale
Inizialmente sembrava un’ipotesi concettuale, ma ora lo studio pubblicato a fine ottobre dal ministero di Gamliel, sembra essere più che concreto. Nello studio era riportata l’ipotesi che, dopo la distruzione di Hamas, si poteva prendere in considerazione la possibilità di trasferire gran parte della popolazione palestinese residente a Gaza in Egitto. In questo modo vi era la possibilità di realizzare una zona cuscinetto con l’intenzione di proteggere il confine israeliano. Uno studio che ha suscitato indignazione da parte della comunità internazionale ma che alcuni ministri di estrema destra sembrerebbero voler prendere davvero in considerazione.
Il time of Israel, citando una fonte anonima all’interno del Consiglio di Guerra, riporta ulteriori elementi secondo cui il governo israeliano si starebbe muovendo proprio in questa direzione. Da quanto si apprende il Congo avrebbe infatti dato il suo assenzo a Tel Aviv per l’ipotesi di un reinsediamento dei profughi della Striscia di Gaza. Secondo le fonti, inoltre, Israele starebbe trattando anche con altri Paesi per poter ottenere la stesa forma di collaborazione.
Una scelta che ha attirato le critiche anche da parte della Francia. Il Paese transalpino ha infatti criticato fortemente le parole dei due ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir. Nei giorni scorsi i due avrebbero infatti sostenuto la soluzione del reinsediamento dei cittadini palestinesi fuori da Gaza. “Il trasferimento forzato di popolazioni costituisce una grave violazione del diritto internazionale – si legge in una nota del ministero degli Esteri francese – non è diritto del governo israeliano decidere dove i palestinesi debbano vivere con le loro terre”.
Anche il Dipartimento di Stato americano ha ammonito le parole dei due ministri di Tel Aviv. Matthew Miller, portavoce del Dipartimento, ha accusato i due esponenti di attuare una “retorica irresponsabile e provocatoria”. Ad ogni modo, si tratta di affermazioni che non contribuiscono affatto a placare la tensione in una regione dove il conflitto e la guerra la stanno facendo da padrona.