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L’Italia approva la vendita di farina d’insetti, cosa c’è da sapere

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Alessia Manoli

Farine di insetti: ormai è realtà. Le loro proprietà e benefici e cosa stabilisce la legge in termini di commercializzazione

Alla fine di dicembre 2023, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un provvedimento che regola l’impiego di farine animali ricavate da insetti nella produzione di cibi destinati al consumo umano in Italia. La notizia è passata relativamente inosservata, ma rappresenta un passo significativo nella gestione di questi nuovi ingredienti alimentari.

Cosa stabiliscono i decreti

I decreti, datati 6 aprile 2023 ma promulgati solo a fine anno, stabiliscono le linee guida per la commercializzazione di quattro differenti ingredienti a base di insetti, tra cui tre larve e un tipo di locusta. Questi sono i principali punti affrontati dai decreti:

Acheta Domesticus: polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus o Acheta domesticus congelato, essiccato e in polvere.

Tenebrio Molitor: larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata o in polvere.

Locusta Migratoria: Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere.

Alphitobius Diaperinus: larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelata, in pasta, essiccata e in polvere.

Questi decreti, emanati in conformità alle delibere europee, pongono l’attenzione principalmente sull’etichettatura, richiedendo che l’utilizzo di queste farine di insetti sia chiaramente indicato sui prodotti. Non sono state fissate restrizioni particolari alla commercializzazione, ponendo la responsabilità sulla trasparenza delle informazioni fornite ai consumatori attraverso l’etichettatura. L’accoglienza di questa normativa è stata varia, e sebbene l’opinione pubblica italiana si fosse mostrata inizialmente contraria a introdurre farine di insetti nella produzione alimentare, il governo ha optato per una regolamentazione che permette piuttosto che vietare. La regolamentazione, pertanto, si concentra sul fornire ai consumatori le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli.

È essenziale sottolineare che le regolamentazioni potrebbero non affrontare completamente le preoccupazioni dei consumatori, e ci sono voci che suggeriscono che il governo avrebbe potuto intraprendere azioni più incisive. Tuttavia, la realtà dell’Unione Europea, con la sua libera circolazione di merci, impone alcune limitazioni alle azioni individuali dei singoli paesi membri.

Resta aperto il dibattito sulle implicazioni di questi nuovi ingredienti per il mercato alimentare. Attualmente, le farine di insetti sono generalmente più costose rispetto alle farine tradizionali ottenute da cereali. Tuttavia, con l’evoluzione delle tecnologie e la possibile espansione della produzione su larga scala, i costi potrebbero diminuire, aprendo la strada a una maggiore diffusione di tali ingredienti. In sintesi, a partire dal 2024, sarà fondamentale porre attenzione alle etichette alimentari durante gli acquisti, per essere informati sulla presenza di farine di insetti nei prodotti e rispondere così alle crescenti richieste di trasparenza nel settore alimentare.

I benefici delle farine di insetti

Le farine di insetti sono sempre più studiate e considerate una fonte alternativa di proteine sostenibile e nutriente. Tuttavia, è importante notare che la composizione esatta può variare in base al tipo di insetto utilizzato. Di seguito sono elencate alcune proprietà generali delle farine di insetti:

Proteine di Alta Qualità: Le farine di insetti sono ricche di proteine ad alto valore biologico, contenendo tutti gli aminoacidi essenziali di cui il corpo ha bisogno. Questo le rende una valida alternativa alle fonti proteiche tradizionali come carne, pesce e uova.

Ricche di Nutrienti: Oltre alle proteine, le farine di insetti contengono anche grassi, fibre, vitamine e minerali essenziali come ferro, zinco e vitamina B12. Questo le rende un alimento nutriente e bilanciato.

Sostenibilità Ambientale: La produzione di farine di insetti è considerata un’opzione sostenibile dal punto di vista ambientale. Gli insetti richiedono meno risorse e producono emissioni di gas serra significativamente inferiori rispetto al bestiame convenzionale.

Basso Impatto Ambientale: Gli insetti sono in grado di crescere e riprodursi rapidamente, richiedendo meno acqua e terreno rispetto agli animali da allevamento tradizionali. Inoltre, molti insetti possono essere alimentati con scarti alimentari o altre biomasse, contribuendo a ridurre il problema dei rifiuti.

Immagine | unsplash @danieldelima – rationalinternational.it

Chitina: La chitina è un componente presente negli esoscheletri degli insetti. Questo composto può avere benefici per la salute umana, ma è importante notare che alcune persone potrebbero essere allergiche alla chitina, quindi è necessario prestare attenzione in caso di consumo da parte di individui sensibili.

Biodisponibilità: Gli studi suggeriscono che le proteine presenti nelle farine di insetti possono essere facilmente digerite e assimilate dal corpo umano, contribuendo così alla biodisponibilità di nutrienti essenziali.

È fondamentale sottolineare che la ricerca sull’argomento è ancora in corso, e le informazioni possono variare a seconda del tipo di insetto e dei metodi di produzione utilizzati. In ogni caso, le farine di insetti sono oggetto di crescente interesse per la loro potenziale contribuzione a una dieta sostenibile e nutriente.

Stringenti norme di vendita

Le nuove norme prevedono che i prodotti contenenti farine di insetti siano chiaramente riconoscibili all’interno dei supermercati. Dovranno essere posizionati su scaffali separati e accompagnati da etichette chiare che specificano la quantità di farina di insetti utilizzata, la sua provenienza e le eventuali reazioni allergiche che potrebbe provocare. Nonostante l’approvazione in termini di sicurezza alimentare da parte dell’EFSA, l’autorità europea competente, è stata sottolineata l’importanza di informare i consumatori sul potenziale rischio di reazioni allergiche, dovute alla presenza di chitina, un polisaccaride contenuto negli esoscheletri degli insetti.

Etichettatura e nomenclatura

Per evitare possibili ambiguità, i ministeri hanno deciso di denominare queste farine come “polveri” anziché “farine”. Inoltre, è stato specificato che la polvere di insetti non sarà ammessa nei piatti tradizionali come pasta e pizza. La responsabilità di garantire la conformità a tali regole sarà affidata ai Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità).

Obiettivi e prospettive

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiarito che l’obiettivo principale è armonizzare i nuovi alimenti autorizzati da Bruxelles con i modelli di consumo italiani. L’enfasi è stata posta sulla trasparenza e sull’informazione al consumatore. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza di evitare che i prodotti a base di farina di insetti siano acquistati in modo inconsapevole.

Prospettive di mercato

Nonostante la rigorosa regolamentazione, le prospettive indicano una notevole crescita nel settore degli insetti commestibili. Si prevede che entro il 2030 il settore impiegherà a tempo pieno circa 30.000 persone, con investimenti stimati a 3 miliardi di euro entro il 2025. Attualmente, uno studio dell’Università degli Studi di Bergamo rivela che un italiano su tre è disposto ad acquistare alimenti contenenti insetti commestibili.

In conclusione, mentre l’Unione Europea ha dato il via libera alla commercializzazione, l’Italia sta adottando regole rigorose per garantire che i consumatori siano informati e consapevoli delle loro scelte alimentari riguardo ai prodotti a base di farina di insetti.

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Alessia Manoli

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