Trump con la sua corsa alla candidatura viene bloccato su diversi punti. I ricorsi contro di lui sono molti, in diversi Stati.
Nell’anno che molti definiscono “il più elettorale della storia”, la politica statunitense si trova ad affrontare una complessa trama di ricorsi e controversie legate all’incandidabilità dell’ex presidente Donald Trump. La mappa delle primarie si dipinge di sfumature contrastanti, con stati come Maine e Colorado che hanno bocciato la sua candidatura, mentre altri come Michigan difendono il suo diritto a partecipare alle elezioni. In questo scenario, la Corte Suprema degli USA deve pronunciarsi su una questione senza precedenti. Ciò apre la strada a una discussione che potrebbe plasmare il futuro politico dell’ex tycoon.
Il Colorado e il Maine hanno segnato un punto di svolta, dichiarando Trump incandidabile in base al Comma 3 del Quattordicesimo Emendamento, attribuendogli la responsabilità politica dell’assalto a Capitol Hill nel 2021. Il Colorado ha aperto la strada a una nuova interpretazione di questo emendamento, precedentemente mai utilizzato per escludere un candidato presidenziale. Dall’altra parte, stati come il Michigan respingono tali ricorsi, affermando che la Corte Suprema statale non ha competenza su questa materia. La divisione tra questi “modelli” crea un labirinto giuridico che solo la Corte Suprema potrà risolvere.
I ricorsi contro Trump
Il partito repubblicano del Colorado ha presentato ricorso contro la decisione della Corte Suprema dello Stato, chiedendo un intervento della massima autorità costituzionale americana. La sospensione dell’applicazione della decisione di escludere Trump dalla scheda elettorale, in attesa della risposta della Corte Suprema, getta ulteriore incertezza sulla corsa elettorale. La composizione conservatrice della Corte, con sei giudici di tale orientamento, suggerisce che l’esito potrebbe favorire il candidato del Gop.
Il percorso giuridico intrapreso da vari paesi americani è complesso, sia dal punto di vista del diritto interno che da quello federale. Il Quattordicesimo Emendamento rappresenta un’eredità della Guerra Civile, e la sua applicazione contro un candidato presidente è un tentativo mai esperito. Gli esperti concordano sul fatto che solo la Corte Suprema potrà dirimere questa questione senza precedenti, stabilendo così un importante precedente per il futuro della democrazia statunitense.
In molti Stati, i ricorsi contro Trump sono stati volontariamente ritirati, mentre in altri devono ancora essere discussi. La decisione del segretario di Stato della California di mantenere Trump nelle schede elettorali rappresenta un’eccezione, evidenziando le divergenze di opinioni tra gli Stati. Nel frattempo, in diversi Stati, i cittadini attendono il verdetto delle Corti, cercando chiarezza su un tema di grande rilevanza per la democrazia americana.
Oltre alla battaglia politica, Trump si prepara ad affrontare diversi processi penali che potrebbero compromettere la sua campagna elettorale. Con 91 capi di imputazione pendenti, il suo team legale cerca di procrastinare i procedimenti fino dopo le elezioni di novembre. Le beghe civili, inoltre, minacciano il suo patrimonio con richieste di risarcimenti miliardari.
Il destino politico di Donald Trump è ora nelle mani della Corte Suprema degli USA, che dovrà decidere se il suo coinvolgimento nell’assalto a Capitol Hill costituisce motivo sufficiente per escluderlo dalla corsa presidenziale. Questa battaglia legale senza precedenti potrebbe plasmare il futuro della democrazia americana, creando un importante precedente che influenzerà le dinamiche delle elezioni future.