Uno scatto divenuto immortale, frutto dell’ingegno del fotografo francese Robert Doisneau. La protagonista si è spenta il giorno di Natale.
Nel 1950 la rivista Life commissionò a Robert Doisneau un reportage fotografico sulla vie lumiere di Parigi. Il fotografo e cinefilo francese avrebbe dovuto immortalare la spensieratezza e la passione che definisce l’esistenza di due innamorati. Contrariamente a quanto richiesto dagli editori americani, i quali prediligevano la selezione di due modelli professionisti, l’artista decise di affidarsi al caso e alla fortuna. Voleva cogliere l’autentica scintilla d’amore e così si recò in un bar e attese che il destino lo presentasse ai suoi soggetti.
Una coppia attirò la sua attenzione. Il fotografo seguì i due innamorati e chiese loro di posare per lui. “Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene” – le sue parole – “Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”. I suoi scatti divennero iconici, poiché simbolo dell’affascinante e viva imperfezione umana. Desiderava esaltare il sentimento, il romanticismo e la bellezza dell’anima. Concetti che divengono sincera speranza per una civiltà appena uscita dalla crudeltà della guerra. In questo risiedette il motore di quell’incontro fortuito con Francoise Bornet – nota come la ragazza del bacio rubato di fronte all’Hotel de Ville.
Si è spenta il giorno di Natale
Nei primi anni ’80 tutti ammiravano la ragazza del bacio rubato di Doisneau, ma nessuno ne conosceva l’identità. Innumerevoli ragazze rivendicarono l’appartenenza al progetto, rubando impunemente un tassello di fugace felicità della gioventù di Francoise Bornet. La vera protagonista decise così di riconoscersi in quanto tale, con il supporto dello stesso fotografo. Egli volle regalarle un originale dell’iconico scatto, inestimabile tesoro che l’attrice e modella propose all’asta per 200mila euro. Un sostanzioso gruzzolo destinato alle cure mediche del marito.
La sua carriera professionale spaziò dalla moda, ai set cinematografici in veste di regista, fino ad arrivare agli intramontabili palchi teatrali. Si è spenta la notte di Natale, all’età di 93 anni, nella consapevolezza di essersi conquistata un posto nell’irraggiungibile eternità. Infinite generazioni ammireranno la ragazza del bacio rubato, tuttavia – questa volta – sapranno a chi rivolgersi per assaporarne l’autenticità. “Sono Robert Doisneau” – la premessa per il sogno – “penso che tu sia piuttosto affascinante, accetteresti di baciare davanti a me, davanti alla mia macchina fotografica?” – un ricordo, questo, che Bornet ha difeso con orgoglio per tutta la sua vita.