Una busta contenente 10mila euro è stata rinvenuta da un anziano della zona. Una passeggiata nel bosco, rivelatasi fortunata.
Un anziano sondriese, il giorno di Natale, ha ricevuto un regalo decisamente inaspettato: una cifra ragguardevole, rinvenuta in un bosco stabilito in prossimità del paese ove risiede. Non si è però lasciato tentare dal dio denaro, al contrario si è recato in questura per denunciarne il ritrovamento. Non è la prima volta che onesti cittadini incappano in tesori curiosi nascosti in riserve naturali, foreste e località boschive.
Nel Comasco, nel mese di agosto, le autorità hanno rinvenuto droga, soldi e bilancini di precisione; mentre due settimane fa un ventenne e una ventiquattrenne di origini marocchine sono stati arrestati in un bosco livornese con l’accusa di spaccio, porto d’armi illegale e aggressione a pubblico ufficiale. Tuttavia, in questo caso, si parla semplicemente di un numero considerevole di banconote, trovate da un semplice cittadino e consegnate a personale competente, nella speranza di scoprine la provenienza.
Chi trova tartufi e chi trova 10mila euro
Lunedì pomeriggio, durante le feste natalizie, il Corpo di Guardia della Questura di Sondrio ha accolto un anziano del luogo. Quest’ultimo si è presentato con una busta termosaldata, contenente 10mila euro in banconote da 50. In mattinata l’uomo si era concesso una passeggiata rilassante nel bosco stabilito in prossimità della cittadina valtellinese, quando – percorrendo il sentiero che collega Triasso e Triangia – è incappato in un tesoro curioso. Nascosto sotto la nuda terra, ad 800 metri di latitudine, si nascondeva un gruzzoletto decisamente fortunato tra le foglie. Le autorità, a quel punto, hanno aperto un fascicolo di indagine per stabilire le dinamiche dell’accaduto.
La squadra mobile di Sondrio è impegnata da una decina di giorni nella ricostruzione dei fatti. Non si tratta di fatto di un gesto improvvisato, bensì studiato preventivamente e l’utilizzo di una busta termosaldata ne è la prova lampante. E’ possibile dunque che la cifra provenga da un furto, una truffa della malavita oppure una semplice rapina. La presunta volontà di un cittadino di nascondere i propri risparmi nel bosco è invece relativamente accantonata, in quanto inverosimile. Il denaro è stato ad ogni modo sequestrato dalla Polizia Scientifica, la quale spera di risalire al proprietario attraverso l’identificazione di eventuali impronte digitali o tracce di Dna. E’ ignota dunque, almeno per il momento, la loro provenienza.