Mosca e Kiev, l’odio non si ferma

Tra Ucraina e Russia non è mai il momento sbagliato per tirare dei missili, e che l’obiettivo sia civile o militare non fa molta differenza.

Se nella notte del 29 dicembre milioni di ucraini sono stati svegliati dal rumore dei droni, degli aerei e dei missili e dei razzi russi di vario tipo (più di mille contemporaneamente), il giorno dopo Kiev ha reagito in un modo simile. Ovvero, attaccando dal cielo diverse città in diverse regioni. Mosca è riuscita nell’intento di colpire infrastrutture civili e militari, con decine e di morti e numerosi feriti, quindi Kiev ha replicato nel modo più aggressivo possibile. E sempre con vittime civili, compresi diversi bambini. Ma l’attacco aereo russo è stato più intenso e ha recato più danni della risposta successiva, causando ben 39 morti e circa 150 feriti. E’ il dato più alto sin dal giorno dell’invasione.

Mosca e Kiev, l'odio non si ferma
Un condominio di Kharkiv squarciato da un drone russo – rationalinternational.net Ansafoto

I sistemi di difesa della Federazione hanno intercettato 32 droni, mentre volavano sulle regioni di Oryol, Kursk, Bryansk e Mosca. Poche ore prima era stata colpita Belgorod, nelle strade del centro storico. Ventuno i morti e 110 i feriti, oltre a danni al sistema di approvvigionamento idrico della città e a diverse abitazioni. Sono stati 13 i missili distrutti dalle difese. I comunicati dei due eserciti nemici sono animati dall’odio: l’accusa di terrorismo è reciproca, così come viene puntualizzato costantemente da entrambe le parti che il nemico colpisce obiettivi civili. E uccide donne e bambini.

Massacro dopo massacro, la guerra si fa più lunga e feroce

Nella riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu, la Russia ha ribadito le accuse all’Occidente, che fa combattere all’Ucraina una guerra per procura e minaccia sempre più da vicino i confini della Federazione. Di nuovo, colpisce la totale assenza di politiche volte a fermare la guerra, mentre le cronache internazionali non fanno che penosi conteggi di vittime civili. Parrebbe dunque che l’animo umano tenda a una scopo superiore a ogni altro: il dominio violento sui nemici, senza idee e senza valori, totalmente privo di qualsiasi giustificazione etica.

Mosca e Kiev, l'odio non si ferma
Le fiamme avvolgono un edificio sventrato dalle bombe russe – rationalinternational.net Ansafoto

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha confermato ancora una volta che l’Ucraina sarà aiutata finché ce ne sarà bisogno, benché dagli Stati Uniti non giungano più forniture di armi e munizioni. E’ prossimo alle dimissioni, Stoltenberg, che dovrebbero giungere ancor prima della scadenza del decennale mandato, il primo ottobre, per evitare sovrapposizioni con le elezioni sia europee che statunitensi. Il nuovo segretario generale, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere l’olandese Mark Rutte.

Mosca si prepara a combattere ancora molto a lungo

Chiunque succederà a Stoltenberg, non avrà tregua. Vladimir Putin ha annunciato che la guerra in Ucraina continuerà per tutto il 2024, senza quindi voler concedere nulla alle speranze di Joe Biden di presentarsi all’elettorato con il trofeo di una guerra vinta o di una pace virtuosamente conquistata. Nel frattempo, la crisi economica e demografica della popolazione ucraina peggiora continuamente. Al contrario, il sistema industriale russo, in buona parte convertito all’economia di guerra, lavora intensamente per l’apparato militare, riuscendo a sostenere i costi bellici.

Mosca e Kiev, l'odio non si ferma
Pompieri in azione tra le macerie di Kiev – rationalinternational.net Ansafoto

Dal Cremlino arrivano altre minacce, dopo l’attacco contro Belgorod. Da quanto ha riferito la portavoce del ministero della Difesa Maria Zakharova, l’Ucraina ha colpito la città russa con bombe a grappolo vietate dalla convenzione Onu. E’ stata quindi un’azione terroristica, con responsabilità che ricade sul Regno Unito e i Paesi dell’Ue che insistono, per ostilità verso la Russia, a fornire aiuti militari all’Ucraina. Obiettivo dei russi, è stato dichiarato, è rimuovere il governo di Kiev.

 

 

 

 

 

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