Missili, razzi e bombe sulle città ucraine nella notte, con una potenza di fuoco sinora mai vista. L’Ucraina ha replicato, colpendo Belgorod.
Nella notte fra venerdì 29 e sabato 30 l’Ucraina, come affermano numerose fonti locali, è stata colpita in varie città da pesanti attacchi aerei contemporanei. Il conto delle vittime è cresciuto di ora in ora, fino a 22 morti e 132 feriti in un aggiornamento pomeridiano, fra Kiev, Kharkiv, Odessa, Leopoli e altre città. Il portavoce dell’aeronautica Yuriy Ihnat ha dichiarato che sui monitor non sono mai apparsi tanti missili nello stesso momento.
Sono stati riconosciuti i profili minacciosi dei Daggers, degli S-300, e poi di UAV, X-22 e X-32 ma anche X-101 e X-505 tirati da 18 bombardieri strategici. I sistemi di difesa non hanno potuto sostenere l’urto. L’allerta aerea è scattata in tutto il Paese, senza comunque poter evitare vittime tra i civili, con danni gravi ad abitazioni ed edifici pubblici, compresi un ospedale e un centro commerciale. Dalla Russia è arrivata una smentita: i bersagli erano solo infrastrutture militari, non civili.
Minacce senza precedenti dal Cremlino: allerta ovunque
Con la smentita, anche una minaccia: aspettatevi il peggio. Il Cremlino ha soltanto cominciato a saggiare più duramente del solito la capacità difensiva dell’Ucraina, ora che gli aiuti militari degli Stati Uniti sono arrivati al lumicino. Le forze ucraine hanno comunque risposto poche ore dopo, bombardando il centro di Belgorod, città russa vicino al confine. Da quanto risulta, hanno perso la vita dieci persone, compreso un bambino. La notizia è stata data dal ministero russo delle Emergenze, con una nota diramata dall’agenza Tass. I feriti sono stati 45, fra i quali quattro bambini.
Nel tardo pomeriggio la Tass ha fatto sapere che la Federazione Russa ha chiesto una riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu. Quel che il Cremlino non accetta è che l’attacco a Belgorod sarebbe stato reso possibile dagli alleati, in particolare dai britannici. Sarebbe allora terrorismo e non guerra, dato che sono i Paesi europei e il Regno Unito a fornire armi a Kiev per colpire la Russia, col pretesto dell’invasione del febbraio 2022.
L’Ucraina, quindi, non sarebbe altro che un’azienda militare attivata dai Paesi occidentali in funzione anti-russa. Con le proprie sole forze, l’Ucraina, che nemmeno fa tuttora parte della Nato né dell’Unione europea, da questo punto di vista ha già perso la guerra da molto tempo, dopo il primo mese di combattimenti dal giorno dell’invasione, nel febbraio del 2022. In seguito la controffensiva sostenuta dagli alleati è stata un fiasco. Le parole della Tass non lasciano dubbi: la Russia percepisce di essere attaccata non dall’Ucraina, ma dai Paesi occidentali, in uno scenario da guerra mondiale.