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Esteri

Trump, anche il Maine dice no

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Gianluca Merla

Ancora cattive notizie per Donald Trump. Adesso anche lo Stato del Maine dice no ad una sua candidatura per le elezioni

Applicato ancora una volta il 14esimo emendamento della Costituzione americana. Ora Donald Trump ha delle grosse gatte da pelare.

Anche lo Stato del Maine non gli concede la possibilità di candidarsi alle primarie (Ansa) – Rationalinternational.net

L’ex presidente americano è sempre più al centro dell’occhio del ciclone dopo le recenti decisioni prese da alcuni Stati americani di escluderlo da una possibile contesa elettorale. Anche lo Stato del Maine, infatti, ha deciso di dire di no ad una sua candidatura alle primarie del partito repubblicano. Ecco che cosa sta succedendo e cosa potrebbe ancora accadere.

Sono mesi difficili per Trump

Sembra essere sempre più difficile la corsa elettorale di Donald Trump. L’ex Presidente degli Stati Uniti ha infatti deciso di candidarsi alle primarie del partito repubblicano – dove si prevede una scontata vittoria del tycoon americano – per potersi poi presentare alle elezioni di novembre del 2024. Tuttavia, la segretaria di Stato del Maine, Shenna Bellows, massima funzionaria elettorale dello Stato americano, ha deciso di rimuovere l’ex presidente dalla scheda elettorale relative alle primarie repubblicane del 2024. Si tratta del secondo Stato americano che decide di prendere questa decisione, dopo il Colorado.

Anche il Maine, come il Colorado, ha preso questa decisione (Ansa) – Rationalinternational.net

Anche in questo caso, infatti, è stato attuato il 14esimo emendamento della Costituzione. Questo sancisce che nessun cittadino può ricoprire alcun incarico di governo se questo è stato “coinvolto in una insurrezione o una ribellione contro gli Stati Uniti o ha dato sostegno o aiuto a coloro che l’hanno intrapresa”. Il riferimento, come spiegato dalla stessa Bellows, è agli eventi del 6 gennaio 2021. In quel frangente centinaia di estremisti e supporters di Donald Trump hanno assaltato Capitol Hill, devastarono diverse sedi parlamentari.

Donald Trump – attraverso il suo portavoce di campagna – ha deciso di rispondere alla decisione della segretaria di Stato del Maine, giudicando la misura come un “tentativo di furto di un’elezione“. Tuttavia, questo è solo l’ennesimo problema per Donald Trump, il quale proprio in questi giorni dovrà difendersi durante numerosi processi a suo carico. Proprio nell’ultimo periodo, inoltre, sono arrivate nuove accuse da parte di Trump in riferimento agli accadimenti del 6 gennaio. Alcune e-mail e registrazioni entrate in possesso dalla CNN, dimostrerebbero come due giorni prima dell’insurrezione, Trump cercò di far arrivare a Washington dei falsi certificati per i grandi elettori dal Wisconsin e dal Michigan. Il tentativo fu quello di nominare alcuni suoi fedelissimi con il tentativo di cambiare il collegio elettorali degli eletti, i quali avrebbero poi proclamato il nuovo presidente.

Gianluca Merla

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