Ritardi ingiustificati, scioperi ad oltranza e la frustrazione crescente dei passeggeri occasionali e pendolari.
Disagi associati ai continui scioperi e ritardi delle linee ferroviarie. Lamentele e sbuffi riecheggiano nella stazione, dove passeggeri – pendolari ed occasionali – consultano ossessivamente l’orologio. La fugacità del tempo che diviene lenta e profondamente stressante, fastidioso inghippo che indispettisce i “novellini” e che genera rassegnazione in coloro che, ormai, ci hanno fatto l’abitudine. Centinaia di persone si ammassano sul ciglio del binario e propendono il capo in avanti, nella speranza di intravedere all’orizzonte l’irraggiungibile mezzo.
Una narrazione, questa, che non descrive certo l’Italia, bensì la precisa e pignola Germania. Tra le scuse, la Deutsche Bahn parla di clima sfavorevole, nevicate invadenti nel cuore della Baviera, disagi amministrativi e tecnici legati ai mezzi di trasporto. I cittadini però conoscono bene la realtà dei fatti: la società ferroviaria è sommersa dai debiti – 30 miliardi di euro, per la precisione – povera di personale e estranea al concetto imprescindibile di “manutenzione degli impianti”. Ed ecco dunque che il sindacato, di fronte ad una condizione sempre più disagevole, ha annunciato lo sciopero ad oltranza, una conseguenza che provocherà un ulteriore incremento del malcontento pubblico.
Deutsche Bahn sull’orlo del collasso
Il sindacato Gewerkschaft Deutscher Lokomotivfuhrer (GDL) ha proposto alla Deutsche Bahn di ridurre le ore di lavoro da 38 a 35, di prevedere un aumento di 555 euro al mese per alcune categorie di dipendenti ed un bonus singolo di 3mila euro per sopperire all’incremento dell’inflazione. Tale offerta è stata rifiutata dall’azienda, la quale ha esposto un’ipotesi contrattuale molto meno vantaggiosa. A quel punto, il sindacato – reduce dagli scioperi precedenti di 24 ore – ha confermato la sospensione delle attività degli operatori senza un limite di tempo previamente pattuito.
Nel mese di marzo 2023 il governo aveva concesso all’azienda un fondo di 45miliardi di euro per eseguire gli interventi di manutenzione, assumere personale e rendere in questo modo la linea più efficiente. Lavori che, effettivamente, sono iniziati in autunno, ma che tuttavia hanno contribuito ad un ulteriore rallentamento dei mezzi di trasporto. Per comprendere la gravità della situazione, occorre appellarsi al pensiero esposto dalla Corte dei Conti federale tedesca che, già in passato, aveva definito la Deutsche Bahn in una condizione “crisi permanente”. Durante i primi sei mesi dell’anno corrente, in seguito alla presa di coscienza del malfunzionamento del servizio, i passeggeri hanno rinunciato all’idea di usufruirne. L’azienda ha così perso 71 milioni di euro.