Le forze armate russe rivendicano la conquista di Marinka, nel Donetsk. Nel frattempo arriva la categorica smentita da Kiev.
Trame intessute dai leader politici, in netta contrapposizione tra loro. Ascoltando le parole di Putin e Zelensky, sembra che entrambi ritengano di avere in tasca la vittoria. Eppure, i soldati al fronte continuano a morire ed arrancare. Viene da chiedersi chi dei due giganti possa considerarsi garante della verità, in una guerra che sembra senza fine e che coinvolge inevitabilmente la geopolitica internazionale. Le principali potenze occidentali reclamano a gran voce l’apertura dei negoziati. Opzione, questa, accolta relativamente dal Presidente russo e rifiutata in via categorica dal rivale ucraino.
“Ringrazio tutti i nostri guerrieri per la loro precisione e forza!” – esulta Volodymyr Zelensky – “Apprezzo tutti coloro che garantiscono la difesa del nostro Paese”. Particolare riguardo ai soldati che, anche nel giorno di Natale, non hanno abbandonato la Nazione ed hanno rispettato il programma militare difensivo imbracciando le armi. “Hanno abbattuto non solo circa 30 droni Shahed e diversi missili” – rivendica il Capo di Stato ucraino – “ma anche altri due aerei russi Su”. Una lista – modesta a dire il vero – dei successi conquistati nelle ultime settimane, che tuttavia non basta a smuovere la situazione ormai imprigionata in un limbo di non ritorno.
Marinka in mano ai russi
Zelensky comunica la volontà di incrementare la forza difensiva aerea contro quelli che definisce “terroristi russi”. In una settimana il fronte opposto ha perso cinque aerei, individuati grazie ai dispositivi di localizzazione dell’intelligence ucraina. Piccoli traguardi che si aggiungono al modico mucchio, purtroppo insufficienti per accendere finalmente la miccia volta all’interruzione delle ostilità. La bomba fatica ad esplodere, in quanto l’offensiva russa si è rivelata tanto forte quanto le strategie di difesa ucraine. Nel frattempo il Ministro della Difesa, braccio destro di Putin, ha rivendicato la conquista di Marinka – nel Donetk.
“Le nostre unità d’assalto oggi hanno completamente liberato l’insediamento di Marinka” – le dichiarazioni pronunciate da Sergei Shoigu. Posizione, questa, smentita categoricamente da Kiev. Il portavoce dell’esercito ucraino, Oleksandr Shtupun, ha sottolineato di come i soldati perseverino nell’obiettivo indicato dai comandi militari. “La città è completamente distrutta” – ha spiegato. Parole dalle quali emerge un’amara verità: laddove i russi dovessero conquistare Marinka, pianterebbero bandiera su una terra ormai devastata e tragicamente silenziosa.