Ucraina, ora devono morire le donne

Dopo mezzo milione tra morti e feriti, sommando sia russi che ucraini, la guerra non si è placata. L’Ucraina, ora, chiama alle armi le donne.

Di nuovo emergono in Ucraina simboli del nazionalismo tedesco del secolo scorso, come la figura della Valchiria, la donna soldato celebrata dalla musica di Richard Wagner. L’incremento della presenza di donne nell’esercito di Kiev, d’altra parte, è stato esponenziale negli ultimi 15 anni. Oggi il 23% dei militari è donna: per metà portano la divisa, le altre svolgono ruoli di supporto in abiti civili.

Ucraina, ora devono morire le donne
L’effetto disastroso di un drone russo su un edificio di Kiev – rationalinternational.net Ansafoto

Nel 2008 le donne erano l’eccezione: in tutto solo 1.800, per moltiplicarsi poi fino a 29.760 nell’anno 2020. L’ultimo dato, però, è molto più elevato: ben 43mila. E’ l’effetto dell’Euromaidan, dell’occupazione della Crimea e della guerra del Donbass, con la feroce ribellione di Kiev contro Mosca. La mobilitazione spontanea ha generato un’organizzazione non-profit, “Reduit”, che raccoglie aiuti umanitari destinati alle persone colpite dalla guerra.

Donne soldato in prima linea per salvare la patria

L’organizzazione offre anche l’educazione militare dei giovani e delle donne. Tra i cofondatori di Reduit c’è infatti Daryna Trebukh, che ha dato vita al gruppo “Valchiria ucraina”, per le molte donne che non vogliono più limitarsi ad assistere e curare, per schierarsi e combattere loro stesse armi alla mano. La Federazione russa è molto più grande, quindi non ci sono alternative, se l’Ucraina vuole rimanere uno Stato indipendente per mezzo della guerra. Questa è la strada bellicosa scelta ormai da tempo. Senza scordare che il sostegno degli Stati Uniti è stato certo generoso in armi e munizioni, a patto però che non fossero i soldati americani e battersi direttamente contro i russi.

Ucraina, ora devono morire le donne
Una cittadina di Kiev osserva le macerie della propria casa – rationalinternational.net Ansafoto

Dopo le perdite umane subite, il presidente Volodymyr Zelensky conta ormai sulle donne per ricostituire l’organico delle forze armate, come ha dichiarato in questi giorni in un discorso alla nazione. La controffensiva è fallita, gli Stati Uniti hanno interrotto l’invio di armi e munizioni, l’Ungheria blocca gli aiuti europei, il Cremlino ha messo in atto nuove campagne di reclutamento e sta guadagnando ulteriore terreno nel Donbass. Eppure l’Ucraina non accetta l’idea di una sconfitta e anzi si prepara a un ultimo disperato sforzo, facendo inoltre affidamento sulla conversione di alcune industrie nazionali, per rifornire l’esercito. Un esercito falcidiato, necessariamente sempre più rosa. Rosa e grigio, perché le donne possono arruolarsi fino ai 60 anni d’età. Nel frattempo però la Russia continua a colpire e mietere vittime, anche solo con i droni, come in questi giorni a Kiev.

Parità di genere alla guida dei carri armati

I tempi peraltro cambiano. Nell’era sovietica le donne non potevano arruolarsi, né fino a cinque anni fa potevano svolgere funzioni di carrista o cecchina, o far parte di gruppi speciali di sabotatori, e nemmeno entrare nella fanteria. Oggi invece sì: le donne possono anche guidare i camion e vanno persino al fronte, se sono idonee a combattere. In un video apparso sui social network, i soldati russi catturano una soldatessa ucraina, che ha dichiarato loro di essere incinta. Eppure si trovava a tu per tu col nemico, al posto di un uomo.

Ucraina, ora devono morire le donne
Un edificio di Kiev danneggiato da un drone russo – rationalinternational.net Ansafoto

Il clima sociale ucraino lo consente, carico com’è di estremismo di destra. Da una decina di anni la tensione con la Russia si è fatta insostenibile, sfociando nella guerra, con un attivo coinvolgimento femminile sempre più intenso. La stampa internazionale aveva parlato l’anno scorso del corso di sminamento seguito da alcune donne ucraine in Kosovo, che fanno parte del gruppo Valchiria. E’ stato necessario il loro impegno, da quando la Russia ha disseminato di mine anti-uomo molti terreni agricoli. Il gruppo della Valchirie ucraine, però, rappresenta un’ulteriore evoluzione.

Sono infatti donne addestrate esattamente come gli uomini, tanto che imparano non solo tecniche di autodifesa ma anche l’uso delle armi. Va veramente considerata un’evoluzione del genere femminile verso la parità con il genere maschile? La parità in tal caso comporterebbe la distruzione di uno degli aneliti più importanti del femminismo, ovvero cambiare il corso della storia, liberandola dalla violenza, tipicamente maschile, e introducendo nuovi valori dominanti. Ma è stato un sogno, solo un sogno.

 

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