Aveva ricevuto una lettera di licenziamento mentre era a casa per malattia. La sua famiglia riceverà un risarcimento
Era a casa in malattia e mai si sarebbe aspettato di ricevere una missiva talmente negativa per la sua carriera. Un uomo è morto dopo aver avuto infarto. Aveva appena ricevuto una lettera di licenziamento.
Un episodio che ha lasciato sconvolti i suoi familiari e i suoi figli, che in seguito hanno deciso di sporgere denuncia e di rivolgersi al tribunale. L’episodio è accaduto in Spagna e l’uomo, che si trovava a casa per malattia, aveva ricevuto una lettera di licenziamento che era stata inviata direttamente dal suo datore di lavoro presso il suo domicilio.
La famiglia avrà un risarcimento
La Confederazione spagnola delle commissioni operaie ha infine vinto una battaglia legale particolarmente ostica e complessa dal punto di vista giuridico. La diatriba legale è nata dall’episodio della morte dell’uomo, con la sua famiglia – la vedova e i suoi due figli – che avevano deciso di portare i fatti in tribunale. Una guerra legale durata quasi sei anni e che, alla fine, ha visto la famiglia del defunto il riconoscimento dell’origine professionale relativo alla causa della morte dell’uomo.
Una sentenza, quella del tribunale, grazie alla quale la famiglia dell’uomo riceverà un risarcimento economico. Previsto anche un aumento del trattamento pensionistico del lavoratore deceduto, il quale verrà accompagnato da un indennizzo legale. Questo è infatti previsto non solo dal contratto collettivo nazionale del settore della ristorazione e alberghiero in Spagna, ma anche dalla Previdenza Sociale. Una vittoria legale che rende quindi giustizia alla famiglia per il danno subito, anche se non potrà mai far tornare indietro l’uomo.
L’episodio è avvenuto il 17 novembre del 2018. Il cameriere era in casa in malattia per via di una frattura alla costola causata da una caduta. Quella stessa mattina l’uomo ricevette dalla sua azienda una lettera di licenziamento. Subito dopo aver letto la lettera, l’uomo si è accasciato al suolo a causa di un infarto. Nonostante l’arrivo dei soccorritori, per il lavoratore non c’è stato nulla da fare. Dopo pochi minuti, infatti, l’uomo ha perso la vita. L’Ispettorato del lavoro e della Previdenza sociale ha emesso un rapporto in cui si riteneva che il malore cardiovascolare non si poteva correlare con il lavoro, in quanto avvenuto fuori dall’orario e dal posto lavorativo. Un giudizio ribaltato dal giudice del Tribunale di Cuenca, secondo cui sarebbe stata proprio la lettera il “fattore scatenante” dell’infarto.